Banca Popolare di Sondrio in spolvero a Piazza Affari sulle attese di M&A. Intorno alle 10:10 il titolo segna uno scatto del 3,2% a 4,19 euro, mentre l’indice di settore guadagna l’1,3 per cento.
Il blitz che ha consentito a Unipol di salire al 9% del capitale della banca valtellinese è stato interpretato dagli operatori di mercato come una mossa che nel medio periodo dovrebbe portare all’aggregazione con Bper, di cui la stessa Unipol detiene il 18,9% del capitale e di cui è espressione gran parte del nuovo cda, in primis l’Ad Piero Montani.
Ufficialmente Unipol ha spiegato che “l’operazione si inquadra nella strategia finalizzata a contribuire ai piani di sviluppo della banca, partner industriale del gruppo Unipol dal 2010 nel comparto della bancassicurazione danni e vita”.
L’appeal speculativo sulla Popolare di Sondrio è rafforzato dal fatto che proprio ieri il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità della riforma delle popolari, di cui la banca lombarda era in attesa per compiere i passi relativi alla trasformazione in Spa, che a questo punto è attesa entro fine anno, considerando anche le tempistiche previste da un provvedimento governativo.
Banca Popolare di Sondrio “è un’ipotesi affascinante. L’ipotesi più naturale per la storica vicinanza a Bper, con cui ci sono diversi aspetti in comune, dal risparmio gestito (Arca Sgr) alla bancassurance, dove noi siamo partner. Se Sondrio decidesse di trasformarsi in Spa sarebbe logico per Bper avviare un dialogo anche perché è un’ottima banca.
Ma di certo non saremo noi, legati alla Popolare Sondrio da una lunga amicizia, a forzarla a trasformarsi in Spa, nella sua attuale dimensione popolare siamo comunque a nostro agio”, aveva affermato Carlo Cimbri, Ceo di Unipol, in una recente intervista.
Banca Popolare di Sondrio è “sempre cresciuta per linee interne. Abbiamo sempre fatto le nostre valutazioni anche controcorrente ma i fatti ci hanno sempre dato ragione. Come sempre siamo aperti” a valutare operazioni di M&A, “guardiamo alle possibilità”, ma poi prendiamo le nostre decisioni”, ha spiegato in un’intervista nei giorni scorsi il consigliere delegato di Popolare di Sondrio, Mario Pedranzini.