ValueTrack ha alzato il fair value su Borgosesia da 0,93 a 1,14 euro, un prezzo che incorpora un upside potenziale dell’87,5% rispetto al chiusura di mercoledì 2 giugno, pari a 0,608 euro.
Borgosesia è una società attiva nel settore degli investimenti in asset non performing e alternativi in generale, volti a rivitalizzare prevalentemente i progetti immobiliari sottostanti.
“Il 2020 ha rappresentato un importante stress test per il modello di business di Borgosesia, e, nel complesso, i dati finanziari dell’intero anno hanno evidenziato la capacità di affrontare l’atteggiamento avverso del mercato legato alla pandemia”, spiegano gli esperti.
Il management ha prontamente reagito adattando una strategia più conservativa, vale a dire aumentando la quantità di investimenti a/a (10,9 milioni) e riducendo il tempo di uscita, attraverso un nuovo mix di investimenti orientato verso brownfield e collections, piuttosto che verso gli asset greenfield.
Passando ai numeri, nel 2020 il valore della produzione ha raggiunto il suo massimo storico 26,3 milioni (14,9 milioni nel 2019), nonostante un notevole rallentamento delle vendite di asset immobiliari, con ricavi netti a 6,5 milioni (14,4 milioni nel 2019), seguiti da un forte recupero nel 1Q 2021 (5,7 milioni, cioè +4,1 milioni a/a).
L’Ebitda si è attestato a 6,8 milioni, beneficiando di alcuni risparmi sui costi del lavoro e di S&M.
L’indebitamento finanziario netto a fine dicembre 2020 era in linea con le stime di ValueTrack (circa 19 milioni vs 3,9 milioni a dicembre 2019), in relazione allo sviluppo (previsto) della valorizzazione degli immobili, in aggiunta a minori dismissioni e maggiori investimenti.
Il cda ha recentemente approvato un nuovo Business Plan (2021-26), basato su 131 milioni di investimenti lordi totali, focalizzati su attività che prevedono un breve tempo di uscita, un minore multiplo cash on cash e un IRR atteso sostanzialmente invariato.
“Nel 2021-23E prevediamo 32 milioni di euro di investimenti primari e circa 50 milioni di cessioni di asset, con un indebitamento netto che probabilmente si ridurrà a 2 milioni di entro il 2023E, dopo un un picco di 33 milioni nel 2022E.
Il patrimonio netto del gruppo dovrebbe raggiungere 50 milioni entro la fine del periodo di proiezione, alimentato da 10,5 milioni di utile netto cumulato e dopo 2 milioni di dividendi cumulati (pay-out medio del 20%)”, spiegano gli analisti.
“Tenendo conto di: 1) il nuovo piano industriale 2021E-26E; 2) le nostre nuove previsioni esplicite 2021E-23E; 3) 8,7 milioni di attività fiscali recentemente autorizzate dall’Agenzia delle Entrate, arriviamo a un fair value aggiornato di 1,14 euro per azione (contro il nostro precedente fair value di 0,93 euro), basato sull’ipotesi di conversione delle azioni di risparmio in nuove azioni ordinarie ad un rapporto di scambio di 3,0x e di ABB sul mercato azionario delle 7,5 milioni di azioni ordinarie attualmente detenute come azioni proprie. Notiamo che la cancellazione delle azioni proprie, piuttosto che un ABB, porterebbe a 1,24 euro di fair value per azione”, sottolineano gli esperti.