Mercati – Previsto avvio debole, occhi su Bce e inflazione Usa in agenda giovedì

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta poco sotto la parità, in un mercato che continua a valutare il rischio che un aumento delle pressioni inflazionistiche induca le banche centrali a ridurre gli stimoli monetari prima del previsto.

Chiusura in rialzo venerdì a Wall Street, dopo la diffusione del Job Report Usa di maggio che ha evidenziato un aumento dei non farm payroll inferiore alle attese. Il Nasdaq ha guadagnato l’1,5%, lo S&P 500 lo 0,9% e il Dow Jones lo 0,5%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in positivo dello 0,3%, mentre Hong Kong cede lo 0,5% e Shanghai oscilla sulla parità dopo i dati sull’export cinese che hanno evidenziato un ulteriore crescita a maggio, seppure inferiore alle attese.

Nei prossimi giorni l’attenzione degli operatori sarà rivolta soprattutto sul meeting della Banca centrale europea in programma giovedì, da cui si attende l’esclusione di qualsiasi avvio di discussione sul tapering.

Focus, inoltre, sul report sull’inflazione Usa sempre in agenda giovedì, in un contesto in cui continuano le speculazioni sul fatto che il recupero dell’economia americana sia abbastanza forte da spingere la Federal Reserve a ridurre il proprio programma di acquisti asset.

Intanto, il Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen ha dichiarato che il presidente Joe Biden dovrebbe andare avanti con i suoi piani di aumento degli investimenti pubblici anche se dovessero portare a una crescita dell’inflazione che persista il prossimo anno, aggiungendo che uno scenario di tassi di interesse leggermente più elevati sarebbe un “plus”.

Il G7, invece, nel weekend ha raggiunto un accordo storico per impegnarsi a istituire una tassa minima globale di almeno il 15% per le multinazionali, a prescindere da dove siano le loro sedi.

Una mossa destinata nelle intenzioni a far pagare di più in primis chi si è arricchito ulteriormente nei mesi della pandemia, come i colossi del web, e a garantire risorse per continuare a usare la leva dell’intervento pubblico per sostenere la ripresa post-Covid.

Per quanto riguarda l’Italia, infine, venerdì sera Fitch ha confermato il suo giudizio sul rating sovrano a BBB-/stabile.