Il cda di Cattolica, nel prendere atto della decisione di Generali di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie della stessa Cattolica, ha deliberato, informando le Autorità di Vigilanza, di differire l’attuazione dell’aumento in opzione da 200 milioni a una data successiva alla chiusura dell’offerta.
La motivazione del differimento fa seguito alla decisione di Generali di subordinare l’efficacia dell’offerta, tra l’altro, alla circostanza che “tra la data del presente comunicato e la data di pagamento del corrispettivo, Cattolica non dia esecuzione alla seconda tranche dell’aumento di capitale per complessivi 200 milioni deliberato dal cda in data 4 agosto e 11 febbraio u.s., in esecuzione della delega attribuita ai sensi dell’art. 2443 cod. civ. dall’assemblea straordinaria del 27 giugno 2020”.
La scelta del cda di Cattolica di attendere gli esiti dell’offerta si fonda primariamente sull’esigenza di evitare che l’esecuzione dell’operazione di aumento in pendenza dell’offerta possa causare l’inefficacia di quest’ultima, così privando a priori gli azionisti di Cattolica della possibilità di valutare l’opportunità del disinvestimento alle condizioni proposte da Generali.
Resta sin d’ora inteso che tale decisione non pregiudica né condiziona in alcun modo il potere-dovere del cda di valutare l’offerta e la congruità del corrispettivo proposto da Generali, nell’interesse della stessa Cattolica e di tutti i suoi azionisti.