Mercati asiatici – Performance sottotono per i maggiori indici del Continente

Seduta prevalentemente ribassista per i maggiori listini asiatici mentre gli investitori restano alla ricerca di ulteriori indizi riguardanti il futuro della politica monetaria delle principali economie.

Lo spettro delle tensioni sino-americane ha pesato sull’andamento dell’azionario cinese,  appesantito anche dalla performance registrata dai principali produttori di liquori: l’indice dei beni di prima necessità CSI300 è sceso infatti del 2,9% e l’indice dei liquori CSI del 5,9%.

In Giappone è stato diffuso il PIL finale del primo trimestre che ha messo in evidenza un calo dell’1% su base trimestrale, inferiore al calo atteso degli analisti.

Nei prossimi giorni l’attenzione degli operatori sarà rivolta soprattutto sul meeting della Banca centrale europea in programma giovedì, da cui si attende l’esclusione di qualsiasi avvio di discussione sul tapering. Ulteriori spunti per comprendere le decisioni delle Banche Centrali saranno i dati sull’inflazione statunitense in uscita questa settimana.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,2179 e il dollaro/yen sale a 109,47. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent a 70,98 dollari al barile (-0,7%) e il Wti a 68,78 dollari al barile (-0,6%). Oro a 1.898 dollari l’oncia (+0,0).

Tornando ai listini asiatici, Cina debole con Shanghai -0,9% e Shenzhen -1,2%. In ribasso anche Hong Kong (-0,4%).

In Giappone il Nikkei segna un -0,2% mentre è in leggero rialzo il Topix (+0,1%)

Il tutto dopo le seguenti chiusure a Wall Street: Nasdaq (+0,5%), S&P 500 (-0,1%) e Dow Jones (-0,4%).