Il Tesoro vuole accelerare sul dossier relativo al contenzioso legale che grava su Mps con l’obiettivo di portare sotto la soglia dei 5 miliardi di il petitum complessivo, ricorrendo ad accordi transattivi con le controparti. Il tutto nell’ottica di velocizzare l’iter per la privatizzazione.
Lo si apprende da MF, secondo cui a questo scopo da diversi sarebbero in corso contatti tra gli advisor legali e le controparti sarebbero in corso da diversi mesi ma nelle ultime settimane il lavoro si sarebbe intensificato.
In capo alla banca senese, ricorda il quotidiano, ci sono circa 10 miliardi di potenziali rischi legali dopo che negli ultimi anni soprattutto investitori istituzionali hanno promosso cause e richieste stragiudiziali, inclusi i 3,8 miliardi di risarcimento danni chiesti dalla Fondazione Mps.
Proprio su un potenziale accordo transattivo con l’ente toscano, che nei mesi scorsi ha mostrato freddezza su questa possibilità, il Tesoro, primo azionista di Mps con il 64,2% del capitale, sembra essere discretamente ottimista.
Il MEF starebbe studiando anche soluzioni alternative per ridurre i potenziali rischi legali in capo alla banca senese, come per esempio un premio assicurativo o a una garanzia finanziaria su un perimetro di rischi abbastanza ampio da tranquillizzare un possibile acquirente.
Una soluzione in tal senso consentirebbe di accelerare notevolmente la privatizzazione di Mps, che in base agli accordi presi nel 2017 tra il Tesoro e le autorità europee deve avvenire entro fine 2021. Il MEF è al lavoro per definire una roadmap dell’exit entro luglio.