Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Altra giornata fiacca per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede lo 0,3%, il Dax lo 0,6% e il Ftse 100 lo 0,2%. A Wall Street, il Nasdaq guadagna lo 0,3% e lo S&P 500 lo 0,1%, mentre il Dow Jones segna un -0,02%.
Prosegue il rialzo delle quotazioni del greggio sui massimi dal 2018 con il Wti oltre i 70 dollari e il Brent in area 73 dollari, in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa e mentre si allontana la possibilità di un ritorno sul mercato delle forniture dall’Iran.
Un portavoce di Teheran ha dichiarato che non c’è un accordo conclusivo per rimuovere le sanzioni Usa sull’export iraniano anche se le due nazioni stanno facendo grandi progressi nel risolvere un più ampio set di problemi economici.
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha affermato ieri che anche se Iran e Stati Uniti dovessero rientrare nell’accordo sul nucleare, le centinaia di sanzioni Usa nei confronti di Teheran resteranno.
Intanto, il report dell’American Petroleum Institute ha previsto un ulteriore calo delle scorte Usa di greggio, mentre ieri l’Energy Information Administration ha dichiarato di attendersi una crescita del consumo di carburante negli Stati Uniti pari a 1,39 milioni di barili al giorno.
Royal Dutch Shell ha dichiarato che velocizzerà il processo di transizione energetica dopo che il tribunale distrettuale dell’Aia in Olanda ha ordinato nelle scorse settimana una riduzione delle emissione nette di carbonio della società del 45% entro il 2030.
Secondo quanto si legge nelle motivazioni della sentenza dello scorso 17 marzo, il Tribunale di Milano ha assolto gli imputati, tra cui Eni, per presunta corruzione in Nigeria perché mancano “prove certe ed affidabili dell’esistenza dell’accordo corruttivo contestato”.
Exxon Mobil ha annunciato una nuova scoperta nell’offshore della Guyana nel Blocco Stabroek.