Wall Street ha aperto in rialzo mentre le borse europee proseguono contrastate dopo la riunione della Bce e la pubblicazione dei dati sull’inflazione americana, oltre le attese.
A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,3% in area 25.670 punti. In frazionale ribasso anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%), positivi il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%). Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+0,5%), S&P500 (+0,6%) e Nasdaq (+0,7%).
In Europa, i riflettori erano puntati sulla Bce, che ha confermato i tassi sui livelli attuali e la dotazione del Pepp a 1.850 miliardi con durata fino almeno a marzo 2022. Gli acquisti netti continueranno ad un ritmo “significativamente più elevato” rispetto ai primi mesi dell’anno, mentre gli acquisti in ambito Qe proseguiranno al ritmo di 20 miliardi al mese. Il consiglio direttivo resta comunque pronto a adeguare tutti gli strumenti a sua disposizione.
Migliorate le stime sul Pil dell’eurozona, atteso a +4,6% nel 2021, +4,7% nel 2022 e +2,1% nel 2023 (in precedenza +4%, +4,1% e +2,1%). Per quanto riguarda l’inflazione, è prevista all’1,9% nel 2021, +1,5% nel 2022 e +1,4% nel 2023 (riviste rispettivamente da +1,5%, +1,2% e +1,4%).
La presidente Christine Lagarde ha affermato che è attesa un’accelerazione della ripresa nella seconda metà dell’anno, ma che rimane necessario un ampio grado di accomodamento e sarebbe prematuro ritirare gli stimoli ora. L’accelerazione dell’inflazione è ritenuta un fenomeno transitorio, che si esaurirà nel 2022 con il calo dei prezzi dell’energia. Infine, l’istituto continuerà a monitorare l’andamento del tasso di cambio.
Negli Usa, il focus era sul report di maggio sui prezzi al consumo, che hanno riportato un incremento mensile dello 0,6% (consensus +0,5%) e un progresso su base annua del 5% (consensus a +4,7%), dopo il +4,2% di aprile.
Inoltre, nella settimana che si è conclusa il 5 giugno le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 376 mila unità, inferiori alle 385 mila unità della settimana precedente. Gli analisti si attendevano richieste per 370 mila unità.
In Italia sono stati diffusi i dati di aprile sulla produzione industriale, che ha riportato un incremento dell’1,8% su base mensile (consensus +0,3%).
Focus anche sull’incontro tra i leader del G7, pronti ad approvare la consegna di un miliardo di dosi extra di vaccini per immunizzare circa l’80% della popolazione mondiale e sconfiggere la pandemia entro la fine del 2022.
Sul Forex il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,218 e il dollaro/yen staziona a 109,6. Tra le materie prime viaggiano poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,6%) a 72,7 dollari e il Wti (+0,6%) a 70,4 dollari, dopo la pubblicazione del report mensile dell’Opec che prevede un rafforzamento della domanda nel secondo semestre.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 105 punti base con il rendimento del decennale italiano in calo allo 0,81%.
Tornando a Piazza Affari, ancora acquisti su Stm (+1,7%) e rimbalzo per Buzzi Unicem (+1,3%), mentre arretrano Cnh (-1,7%) e Prysmian (-1,8%). Poco mossa Atlantia (+0,2%) dopo il via libera del Cda alla cessione della controllata Aspi al consorzio guidato da CDP.