Mercati – Previsto avvio incerto in Europa

    I future sui principali indici europei scambiano tra -0,1% e +0,1% mostrando segni di incertezza dopo la pubblicazione dell’inflazione Usa e il meeting Bce nella giornata di ieri.

    Listini asiatici senza direzione con gli investitori ancora intenti a valutare gli ultimi dati macro nel tentativo di ipotizzare quali saranno le prossime mosse delle banche centrali. In Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,4% e lo 0,5%. Hong Kong a +0,4%. In Giappone il Nikkei è invariato mentre il Topix segna un -0,1%.

    Chiusura al rialzo, invece, ieri per Wall Street con lo S&P500 che ha messo a segno un altro massimo storico guadagnando lo 0,5%, il Dow Jones poco sopra la parità (+0,05%) e il Nasdaq a +1%. A sostenere i listini americani hanno contribuito i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione che per la sesta settimana di fila scendono, seppure meno delle attese, a quota 376 mila, registrando un nuovo minimo dallo scoppio della pandemia.

    Pee quanto riguarda l’inflazione, il report di ieri ha evidenziato un +0,6% su base mensile (oltre le attese ma inferiore al rialzo del mese precedente), mentre su base annuale il dato ha registrato un deciso rialzo (+5%) toccando il record dal 2008.

    La Fed ha sempre ribadito la transitorietà dell’aumento dei prezzi, legato alla ripresa dell’economia in concomitanza con il proseguimento delle campagne vaccinali e la conseguente riapertura delle attività nei vari Paesi. Il mercato si aggancia a tale idea sicuro che un eventuale tapering o stretta monetaria sia rimandata a dopo l’estate, nonostante le titubanze residue di alcuni investitori.

    Su tale tema si è espressa anche la Bce, che ieri ha confermato la propria politica monetaria accomodante, dando tuttavia per la prima volta una valutazione dei rischi «equilibrata» e non più orientata a un peggioramento. Proseguirà quindi con i suoi interventi straordinari per tutta l’estate. Per il momento il fronte tedesco-olandese, che vorrebbe intervenire per spegnere l’inflazione sul nascere, resta in minoranza.

    Sul fronte obbligazionario il rendimento dei Treasury decennali ha toccato quota 1,43% cedendo quattro punti base, il valore più basso da marzo. Sul mercato valutario il dollaro si attesta a 1,219 nei confronti della divisa unica e il dollaro/yen a 109,4.

    Sul mercato delle materie prime nel quarto trimestre, secondo il rapporto mensile dell’Opec, è attesa una richiesta di 99,82 milioni di barili al giorno, solo 150 mila sotto la media pre-pandemica del 2019, anche se la stima di aumento dell’intero 2021 è confermata in 5,95 milioni di barili (più 6,6%). Il Wti torna sopra i 70 dollari al barile (più 0,44% a 70,29), il Brent è a 72,45 dollari (+0,32%).

    Si ricorda infine l’avvio oggi del meeting del G7 in Cornovaglia.