Il Ftse Italia Banche termina l’ottava con un calo dello 0,3% e tenendo meglio dell’analogo indice europeo (-1%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,6%) di chiudere in territorio positivo.
Sui mercati sono scattate le preoccupazioni legate al rialzo dell’inflazione, che potrebbero portare le banche centrali a rallentare le proprie politiche ultra accomodanti.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta da un lato sui dati in netto miglioramento relativi all’andamento dei contagi e sull’allentamento delle misure restrittive, e dall’altro sulla prosecuzione della campagna vaccinale, che sta entrando nel vivo.
In Italia il focus è sul Recovery Plan da oltre 200 miliardi elaborato dal Governo che è stato inviato alla Commissione Europea.
In questo scenario, con lo spread che ha oscillato in area 105-110 pb, sul comparto bancario sono prevalse di poco le vendite.
Sul Ftse Mib ok UniCredit (+2,7%), che potrebbe presentare il nuovo piano industriale tra fine settembre e inizio ottobre e sempre accostata a Mps, con degli asset che potrebbero essere oggetto di un potenziale interesse da parte di Banco Bpm (+1,1%), così come Bper (+0,4%), secondo rumor di stampa.
Sul Mid Cap vendite su Mps (-0,8%), in attesa di capire come il Governo intende gestire l’iter della privatizzazione (con possibile soluzione per ridurre i potenziali rischi legali), mentre circolano rumor su una possibile riorganizzazione operativa. Fitch ha mantenuto il rating watch negativo. Realizzi su Popolare di Sondrio (-6,8%), reduce dal rally in scia alle indiscrezioni di M&A.
Sullo Small Cap il focus resta su Carige, aspettando novità sulla riammissione in Borsa e con il FITD al lavoro sulla cessione della quota di controllo. Bene Banca Finnat (+0,7%).