Mercati – Milano (+0,2%) chiude poco mossa con gli eurolistini, sguardo alla Fed

Seduta prudente per le borse europee, mentre Wall Street procede contrastata con il Dow Jones a -0,6%, lo S&P500 a -0,3% e il Nasdaq a +0,3%.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in progresso dello 0,2% a 25.757 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%). Più avanzato l’Ibex 35 di Madrid (+1%), debole il Dax di Francoforte (-0,1%).

Il focus è già rivolto alla riunione della Federal Reserve che si terrà fra domani e mercoledì e dalla quale è attesa una conferma dell’attuale politica monetaria ultra accomodante.

Gli ultimi dati macro hanno evidenziato un’accelerazione dell’inflazione, ma la convinzione che si tratti di un fenomeno transitorio ha attenuato i timori di una riduzione anticipata degli acquisti di titoli. Gli operatori restano comunque in cerca di eventuali segnali di un progressivo allentamento degli stimoli una volta terminata l’emergenza pandemica.

Focus anche sul vertice Nato in programma a Bruxelles, dopo il G7 del weekend in cui i leader dei Paesi membri hanno deliberato un intervento a favore dei Paesi in via di sviluppo per favorire la transizione energetica e superare la crisi pandemica.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sulla produzione industriale dell’Eurozona, in rialzo dello 0,8% mensile ad aprile e del 39,3% su base annua, oltre le attese.

Sul Forex l’euro/dollaro scambia poco mosso a 1,212 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale in area 110.

Tra le materie prime restano ben intonate le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,7%) a 73,2 dollari e il Wti (+0,6%) a 71,3 dollari, sostenute dalle previsioni di ripresa della domanda in concomitanza con le riaperture.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a circa 103 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,77%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanza Amplifon (+3,2%). Ben intonate le utilities e i petroliferi Tenaris (+1,5%), Eni (+1,4%) e Saipem (+1,4%), quest’ultima anche in scia al nuovo contratto in Brasile da 1,3 miliardi di dollari. In calo, invece, Ferrari (-3,3%) dopo il doppio downgrade di Goldman Sachs da ‘buy’ a ‘ sell’, con target price abbassato da 192 a 170 euro.