Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata positiva per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% e il Dax lo 0,7%, mentre il Ftse 100 oscilla sulla parità. A Wall Street, il Dow Jones avanza dell’1%, lo S&P 500 lo 0,7% e il Nasdaq lo 0,2%.
Quotazioni del greggio poco mosse, dopo una nuova pausa nei colloqui per rilanciare l’accordo sul nucleare iraniano che potrebbe portare a una ripresa delle forniture di Teheran, mancando per la terza volta la deadline per raggiungere un’intesa da quando le trattative sono iniziate ad aprile.
I negoziati per rilanciare l’accordo sul nucleare iraniano si sono fermati ieri dopo che il giudice conservatore Ebrahim Raisi ha vinto le elezioni presidenziali del Paese. Due diplomatici hanno detto di aspettarsi una pausa di circa 10 giorni nelle trattative.
Secondo funzionari sia iraniani che occidentali, è improbabile che l’ascesa di Raisi alteri la posizione negoziale dell’Iran.
Un eventuale accordo consentirebbe all’Iran di esportare dai suoi impianti di stoccaggio un milione di barili in più al giorno, ovvero l’1% della fornitura globale, per più di sei mesi.
Il cinese Silk Road Fund e la Hassana Investment Co, controllata dal governo dell’Arabia Saudita, si sono uniti a un gruppo di investitori che intende investire oltre 12 miliardi di dollari negli oleodotti di Saudi Aramco. Il consorzio, guidato dalla statunitense EIG Global Energy Partners LLC, ha annunciato di aver concluso un accordo per acquisire una partecipazione del 49% in Aramco Oil Pipelines, portando a un valore equity totale di circa 25,3 miliardi di dollari.
La spagnola Repsol intende tornare sul mercato del debito sostenibile quattro anni dopo che il suo debutto di titoli ambientali era stato escluso dagli indici di green bond.