Nel pomeriggio le principali piazze del Vecchio Continente si muovono in territorio negativo con il FTSE Mib di Milano che, intorno alle ore 15:45, arretra dello 0,5% in area 25.198 punti. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,6%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,6% mentre il FTSE100 di Londra guadagna lo 0,4%.
Oltreoceano, Wall Street apre in lieve rialzo con il Dow Jones a +0,1%, lo S&P500 a +0,1% e il Nasdaq a +0,2%.
Le borse europee viaggiano in territorio negativo nonostante la lettura sostanzialmente positiva degli indici Pmi di Markit di giugno relativi all’attività economica delle principali economie del Vecchio Continente. L’indicatore composito dell’eurozona ha evidenziato il tasso di crescita più rapido degli ultimi 15 anni (59,2 punti), grazie alla riapertura dell’economia dalle restrizioni anti Covid-19 e all’ottimismo alimentato dall’avanzamento della campagna vaccinale. Sempre sul fronte macro, prima dell’apertura di Wall Street, sono state pubblicate le Richieste settimanali mutui Mba USA in aumento del 2,1% (+4,2% settimana precedente).
Le attenzioni degli operatori continuano ad essere catturate dai futuri sviluppi delle politiche monetarie. Le recenti preoccupazioni sono state in parte attenute dagli ultimi commenti della Federal Reserve. Il presidente Jerome Powell, intervenuto ieri al Congresso Usa, ha ribadito che l’accelerazione dell’inflazione sarà un fenomeno transitorio, aggiungendo che la banca centrale pazienterà prima di aumentare il costo del denaro. Una visione confermata anche da altri esponenti dell’istituto di Washington, secondo cui le discussioni sul tapering sono ancora lontane.
Sul Forex l’euro/dollaro sale a 1,1963 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 110,77. Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 75,91 dollari e il Wti (+1,8%) a 74,17 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 110 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,88%.
Tornando a Piazza Affari, denaro su Tenaris (+1,8%), Eni (+1,3%) e Nexi (+1%). In coda Atlantia (-2,3%).