Partenza debole a Wall Street, dopo i dati sull’occupazione americana e in un clima appesantito dalle rinnovate preoccupazioni per il virus. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,3% e lo S&P 500 lo 0,1%, mentre il Dow Jones viaggia sulla parità.
I timori per la diffusione delle varianti del Covid sono tornati a controbilanciare i segnali di ripresa dell’economia globale, facendo temere per un deragliamento del recupero dopo la crisi a causa di nuove restrizioni alle attività e agli spostamenti.
Sul fronte macro, i dati Adp hanno evidenziato la creazione di 692 mila nuovi impieghi a giugno nel settore privato, al di sopra dei 600 mila previsti dal consesus ma rallentando rispetto agli 886 mila del mese precedente (rivisti da 978 mila).
Il focus si sposta ora sull’uscita venerdì del Job Report di giugno del Dipartimento del Lavoro Usa, che secondo le attese potrebbe evidenziare il maggior incremento dei non farm payroll da marzo.
Eventuali segnali di un rafforzamento del mercato del lavoro americano sono destinati ad aggiungere pressioni affinché la Fed proceda prima del previsto a un aumento dei tassi, mentre una lettura sotto le attese potrebbe ritardare questa prospettiva.
Intanto sul Forex il biglietto verde si apprezza nei confronti delle altre valute, avviandosi verso il maggior guadagno mensile da novembre 2016 soprattutto in scia alla svolta hawkish della banca centrale americana. Il cambio euro/dollaro arretra a 1,187 mentre il dollaro/yen sale a 110,6.
Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 74,8 dollari e il Wti (+0,9%) a 73,6 dollari, dopo il calo delle scorte Usa evidenziato dal report Api, in attesa dei dati ufficiali Eia in uscita questo pomeriggio.
Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano cede un punto base all’1,46%, mentre quello del biennale è stabile allo 0,25%.

























