Global Markets Auto – Diminuiscono le vendite di veicoli in Cina per Honda e Nissan

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:

In lieve ribasso i principali listini europei. Il Ftse 100 cede lo 0,3%, il Dax lo 0,2%, il Ftse Mib lo 0,1%. A Wall Street, poco dopo l’apertura, Nasdaq a +0,1%, mentre Dow Jones e S&P 500 arretrano rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1%.

Le case automobilistiche giapponesi Honda e Nissan hanno visto crollare le vendite in Cina nel mese di giugno, a causa del calo generale delle vendite per l’intero settore automotive nel mercato cinese. Nello specifico, Honda ha venduto 118.168 auto in Cina a giugno, in calo del 17% rispetto a un anno prima. Nissan invece ha dichiarato di aver venduto 114.605 veicoli in Cina il mese scorso, registrando un calo del 16,3%. A riguardo, la China Association of Automobile Manufacturers (CAAM) ha stimato un calo del 16% nelle vendite di veicoli in Cina per il mese di giugno. Già nel mese di maggio era stato registrato un calo del 3%, dato che aveva interrotto una striscia di 13 mesi consecutivi di rialzi da aprile 2020. Allo stesso tempo, sempre CAAM prevede che per l’intero primo semestre 2021 le vendite in Cina dovrebbero crescere del 24,8% rispetto al pari periodo dello scorso anno.

Stellantis è pronta a investire 100 milioni di sterline a favore dell’impianto Vauxhall di Ellesmere Port, in Inghilterra, grazie al quale lo stabilimento entrerà in una nuova era della produzione di veicoli elettrici. Ellesmere Port sarà il primo stabilimento Stellantis in cui, entro la fine del 2022, saranno prodotti veicoli commerciali e per il trasporto passeggeri totalmente elettrici a batteria dei marchi Vauxhall, Opel, Peugeot e Citroen, destinati tanto al mercato interno quanto all’esportazione. Il fatto di dedicarsi alla produzione di veicoli elettrici rappresenta un ulteriore passo per seguire la decisione del governo britannico di cessare la vendita di veicoli a benzina e diesel a partire dal 2030.

Secondo le stime di AlixPartners, citate da Bloomberg, la crisi dei chip potrebbe arrivare a erodere 110 miliardi di dollari dalle vendite dell’industria automobilistica globale. Esponenti di Jaguar Land Rover hanno sottolineato che la loro priorità sarà quella di produrre veicoli con margine più elevato, man mano che la crisi persiste. Ford, secondo quanto riporta Bloomberg, ha invece alzato i prezzi delle auto usate, puntando molto sulla sua divisione di credito al consumo. Secondo Mercedes invece ha sottolineato che le consegne durante il secondo trimestre sono state “significativamente” ridotte dalla mancanza di chip, limitando l’impatto positivo di un aumento del 27% della domanda. Le carenze sono state particolarmente acute in giugno, e la casa di Stoccarda si attende che problemi alla supply chain persistano anche nei prossimi due trimestri.