Mercati – Chiusura in calo per Milano (-0,8%) e l’Europa, ritraccia il petrolio

Seduta negativa per le borse europee, condizionate anche dal peggioramento di Wall Street dopo una partenza contrastata.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dello 0,8% a 25.227 punti, sottotono come il Ftse 100 di Londra (-0,9%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%), il Dax di Francoforte (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1%).

Oltreoceano arretrano i principali indici americani con il Dow Jones a -0,9%, lo S&P500 a -0,5% e il Nasdaq a -0,1%. In sofferenza i titoli delle aziende cinesi, dopo la stretta delle autorità di Pechino sulle big tecnologiche.

Il mercato continua a valutare le implicazioni del mancato accordo dell’Opec+ sui livelli produttivi dei prossimi mesi. L’Arabia Saudita ha deciso di aumentare i prezzi del petrolio dopo uno scontro con gli Emirati Arabi Uniti che portato il cartello a rinviare nuovamente, questa volta a data da destinarsi, le discussioni sul graduale incremento dell’offerta.

Gli operatori temono che il conflitto possa sfociare in una guerra di prezzi, rallentando la ripresa economica globale e aumentando le pressioni inflazionistiche, che a loro volta potrebbero indurre le banche centrali ad interventi restrittivi anticipati.

Domani l’attenzione si sposterà sulle minute della Federal Reserve, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla svolta hawkish dell’ultimo meeting del Fomc.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sull’indice Zew tedesco, inaspettatamente in calo a 63,3 punti, e sull’indice ISM servizi statunitense, anch’esso inferiore alle attese (in discesa a 60,1 punti).

Sul Forex, l’euro/dollaro scivola a 1,183 mentre il cambio tra biglietto verde e yen arretra a 110,6. Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio dopo aver toccato nuovi massimi pluriennali, con il Brent (-3,1%) a 74,7 dollari e il Wti (-2,1%) a 73,6 dollari, in scia ai timori che il mancato accordo dell’Opec+ porti ad un eccesso di offerta.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane stabile a 101 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo allo 0,74%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano soprattutto Recordati (+3%), Diasorin (+2,65%) ed Inwit (+1,3%). In coda Banco BPM (-3,15%), Telecom Italia (-3,2%) e Tenaris (-4,7%).