Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con il supporto dell’advisor Deutsche Bank, prosegue l’iter per la cessione della quota di controllo di Carige (80%), al cui scopo è stata aperta una data room ai potenziali acquirenti.
Secondo indiscrezioni riportata da Il Messaggero, le offerte non vincolanti sarebbero attese entro metà luglio ma dai potenziali operatori interessati sarebbe stata riscontrata una certa freddezza.
Il quotidiano riporta che nella data room sarebbero entrati Credem e Banco Bpm (rumor già riportati di recente da Reuters e che i due istituti non hanno voluto commentare).
Secondo il giornale, ad allontanare l’interesse dei potenziali acquirenti non sarebbe la situazione dei conti della banca ligure, più o meno allineata alle aspettative, ma la convenienza a portare a termine l’acquisizione in termini di sinergie.
Carige ha in essere contratti su alcuni business: nelle polizze di Amissima con Apollo, nel credito al consumo di Creditis con Chenavari e poi nel risparmio gestito di Arca, controllata da Bper e Pop Sondrio.
Secondo Il Messaggero, per rendere il deal conveniente, potrebbe essere necessario recedere dai suddetti contratti (in quanto i potenziali acquirenti potrebbero avere già in casa le loro società prodotto). Il tutto potrebbe comportare un onere significativo, che dovrebbe essere eventualmente sostenuto dallo stesso FITD.