A2A e The European House – Ambrosetti hanno organizzato un tavolo di lavoro multi stakeholder per presentare i risultati dello studio strategico “La riqualificazione del Polo di San Filippo del Mela, come leva per la transizione sostenibile della Sicilia”.
Il piano di A2A per la riconversione della centrale di San Filippo del Mela rientra nel progetto più esteso di un Polo energetico integrato, che prevede investimenti per circa 450 milioni di euro e si inserisce nel quadro più ampio delineato dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), dal Piano Energetico e Ambientale della Regione Siciliana e dal Piano Regionale di Gestione del Ciclo dei Rifiuti.
Il progetto prevede interventi legati sia al tema della transizione energetica sia al tema dell’economia circolare. Più in dettaglio, verranno realizzati:
- un nuovo gruppo di produzione di energia elettrica di ultima generazione (400 milioni), con l’obiettivo di sostituire l’attuale produzione alimentata da olio combustibile, che potrà funzionare in ciclo combinato (CCGT) o in ciclo aperto (OCGT). Un intervento che apporterà maggiore efficienza energetica, minori emissioni inquinanti e minore impatto paesaggistico;
- un impianto fotovoltaico di circa 3 MW;
- un sistema di batterie elettrochimiche, al fine di potenziare ulteriormente lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Il sistema di accumulo sarà dotato di una potenza pari a 20MW;
- un impianto per il trattamento della FORSU derivante dalla raccolta differenziata, attraverso un investimento di circa 35 milioni;
- un impianto per il trattamento della plastica proveniente dalla raccolta differenziata, attraverso un investimento di 11 milioni. Ad oggi, infatti, nell’area vasta di Messina non esistono Centri di Selezione Secondari (CSS Corepla).
The European House Ambrosetti ha realizzato uno studio focalizzato sul tema del gap impiantistico siciliano attualizzato rispetto al contesto odierno e agli elementi fondanti del Piano Industriale di A2A, oltre che sull’analisi del progetto di riconversione e la stima dei benefici attivabili per il territorio. Tra le principali rilevanze emerse:
- la gestione circolare dei rifiuti in Sicilia è oggi limitata dall’elevato ricorso alla discarica, pari al 69% dei rifiuti urbani a fronte di una media italiana del 21,5% e di un obiettivo fissato per il 2035 dal Circular Economy Package del 10%;
- ll progetto dell’impianto FORSU consente di massimizzare la gestione del rifiuto organico con conseguente riduzione dei costi della TARI stimabile in circa 17 euro per famiglia della Città Metropolitana di Messina all’anno per un totale di circa 4,6 milioni;
- le progettualità di A2A sul territorio messinese generano benefici ambientali, grazie ad una riduzione di due terzi della quantità di CO2 prodotta rispetto allo scenario attuale e all’attivazione di nuove filiere legate alla produzione di biometano, capaci di alimentare circa 200 bus del TPL all’anno;
- gli investimenti previsti per il polo della transizione sostenibile di San Filippo del Mela hanno il potenziale di attivare fino a 1,2 miliardi di ricadute economiche per la Regione e oltre 5.000 occupati sostenuti in cinque anni, con entrate per le casse pubbliche pari a circa 210 milioni di gettito IVA.