Mercati asiatici – Frazionali ribassi diffusi, Topix e Shenzen resistono sulla parità

Seduta in flessione per le principali piazze asiatiche in scia al calo di Wall Street dove gli investitori hanno soppesato gli ultimi rapporti sugli utili trimestrali delle grandi società statunitensi e il dato sull’inflazione del mese di giugno.

Lo scorso mese l’indice dei prezzi al consumo negli Usa ha registrato un incremento dello 0,9% su base mensile, superiore alle attese del consensus (+0,5%) e al dato di maggio (+0,6%). Anno su anno la variazione si attesta a +5,4%, al di sopra delle stime (+4,9%) e della rilevazione del mese precedente (+5%).

Un aumento che non sembra essere così temporaneo come, al contrario, decanta la Federal Reserve.

“Questo scenario di inflazione USA più alta e più lunga e una Fed più veloce in rialzo e rafforzamento dell’USD non è una buona ricetta per l’Asia emergente”, ha affermato Robert Carnell, responsabile regionale della ricerca Asia-Pacifico presso ING.

Sul fronte della pandemia, i casi di coronavirus in aumento in Indonesia, Malesia e Thailandia sono un’altra preoccupazione, ha affermato Carnell. Anche la Corea del Sud sta vedendo aumentare i casi. Ha pubblicato dati che mostrano un miglioramento del tasso di disoccupazione, ma i numeri sono stati raccolti prima che le restrizioni sulla pandemia fossero inasprite.

Preoccupante anche l’aumento di casi in alcune parti del Giappone che stanno alimentando i timori per le decine di migliaia di atleti, dignitari e altre persone provenienti da circa 200 nazioni in arrivo per le Olimpiadi di Tokyo che si aprono il 23 luglio.

Restando in Giappone, dall’agenda macro, la lettura finale del Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria ha rilevato che a maggio la produzione industriale è calata del 6,5% su base mensile, dopo il +2,9% di aprile. La lettura preliminare indicava un decremento del 5,9%. Su base annua, rispetto a maggio 2020, il dato evidenzia un incremento del 21,1% dopo il  +15,8% del mese precedente (+22% dato preliminare maggio).

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1790 e il dollaro/yen a 110,50. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent a 76,39 dollari al barile (-0,1%) e il Wti a 75,07 dollari (-0,2%). Oro a 1.814 dollari l’oncia (+0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai cede lo 0,5%. Shenzen sulla parità (0,0%). Hong Kong a -0,5%.

In Giappone il Nikkei in flessione dello 0,3% mentre il Topix flat.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri di Wall Street: Dow Jones (-0,3%), Nasdaq (-0,4%) e S&P 500 (-0,4%).