UniCredit si starebbe sfilando dal risiko bancario poiché al momento sarebbe focalizzata sulla riorganizzazione interna, in primis il perimetro italiano, oltre al recupero del servizio al cliente e della redditività
L’indiscrezione viene riportata da Il Messaggero, secondo cui il Ceo della banca di piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel, sarebbe totalmente concentrato sul rilancio della macchina operativa dell’istituto, con particolare focus sulla divisione italiana, e avrebbe accantonato, almeno per il momento, i dossier su possibili aggregazioni, non riscontrando le condizioni necessarie per portarle avanti.
Sul fronte Mps, banca che da tempo viene indicata dai rumor come possibile target per una potenziale acquisizione da parte di UniCredit, quest’ultima avrebbe chiesto, oltre a una impatto neutrale sul capitale del deal, anche una pulizia di bilancio dell’istituto senese (su Npl presenti e futuri), l’integrale copertura sui potenziali rischi legali per 10 miliardi in capo alla banca toscana e lo scioglimento degli accordi in essere tra Mps e società terze (Compass, Anima, Axa) senza penali su UniCredit e allo scopo di accelerare le sinergie.
Per quanto riguarda Banco Bpm, altra banca accostata dai rumor a UniCredit, secondo Il Messaggero il dossier sarebbe stato accantonato a seguito del recente rialzo del prezzo del titolo.
In merito alla riorganizzazione interna, Orcel sarebbe particolarmente concentrato sul rafforzamento di UniCredit Italy, che il manager vorrebbe definire entro fine mese.
Secondo il giornale, verrà ridefinito il perimetro di una divisione autonoma, con 2.229 filiali, 37.000 dipendenti, con tutte le leve del business, guidata da Niccolò Ubertalli, al quale riporteranno rischi, finanza, crediti, organizzazione, compliance, personale. La rete resterà suddivisa in sette macro-regioni.
Il nuovo piano industriale, secondo Il Messaggero, dovrebbe vedere la luce entro novembre, con il digitale al centro della strategia.
Intorno alle 10:50 a Piazza Affari il titolo UniCredit segna un rialzo dello 0,2% a 9,57 euro, mentre le azioni Mps guadagnano lo 0,4% a 1,12 euro. I titoli Banco Bpm cedono l’1,6% a 2,63 euro. L’indice di settore sale dello 0,2 per cento.