Partenza negativa a Wall Street, in un mercato intento a valutare gli ultimi dati sull’inflazione, le trimestrali e la diffusione della variante delta del covid. Dopo pochi minuti di scambi il Nasdaq cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,5% e il Dow Jones lo 0,4%.
Nel discorso di ieri al Congresso Usa il presidente della Fed, Jerome Powell, ha segnalato che è prematuro avviare una riduzione degli acquisti di bond da parte della banca centrale. Nonostante l’economia sia “in forte ripresa”, il mercato del lavoro “ha ancora molta strada da fare”. Parole piuttosto “dovish”, nonostante la maggior parte delle banche centrali mondiali abbiano iniziato ad assumere una view “hawkish”.
Il numero uno della Fed ha sottolineato infatti che ci sono “molti milioni di persone disoccupate”, ribadendo ancora una volta che “è troppo presto per avviare il tapering”. Powell ha anche sottolineato che l’inflazione è ben al di sopra dell’obiettivo e che – nonostante i policy maker ritengano l’accelerazione dei prezzi temporanea – sono pronti a intervenire se quest’ultima si rivelasse persistentemente oltre il target del 2%.
Sul sentiment degli investitori pesano anche le indicazioni in arrivo dalla Cina che segnalano una ripresa economica in rallentamento. I dati hanno mostrato nel secondo trimestre 2021 un Pil in crescita del 7,9% su base annua, inferiore al +8,1% atteso dagli analisti e al +18,3% del periodo gennaio-marzo. L’Ufficio nazionale di statistica, nel rilevare che la crescita “non è ancora bilanciata”, ha affermato che su base congiunturale il Pil è salito dell’1,3%, oltre l’1,2% stimato alla vigilia.
Sul fronte macro, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 360 mila unità, al di sopra delle 350 mila previste dal consensus.
Tra le materie prime le quotazioni del greggio si mantengono sui massimi da ottobre 2018 con il Brent (-1,4%) a 73,7 dollari e il Wti (-1,4%) a 72,1 dollari, dopo le indiscrezioni secondo cui Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita avrebbero raggiunto un accordo preliminare per risolvere l’impasse sui livelli di produzione Opec+.
Sul Forex il cambio euro/dollaro scende a 1,181, cosi come il dollaro/yen che scende a quota 109,92.
Sul comparto obbligazionario il rendimento del decennale americano viaggia attorno l’1,32%, mentre quello del biennale si attesta allo 0,22%.