Mercati – Europa vista poco sopra la parità in apertura

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta poco sopra la parità, con i mercati intenti a valutare i rischi per la ripresa dell’economia globale come la crescita dell’inflazione e la recrudescenza del virus legata in alcuni Paesi.

Chiusura contrastata ieri a Wall Street, con solo il Dow Jones sopra la parità con un guadagno dello 0,2%. S&P 500 e Nasdaq, invece, hanno ceduto rispettivamente lo 0,3% e lo 0,7%, riuscendo comunque a limitare le perdite nel finale.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha chiuso in ribasso dell’1%, dopo che la Bank of Japan ha lasciato invariata la propria politica monetaria ma abbassato le stime di crescita del Pil giapponese dal 4% al 3,8%.

Shanghai arretra dello 0,5% mentre l’Hang Seng guadagna lo 0,4%, invertendo la rotta in scia ai piani di Pechino di esentare le società intenzionate a quotarsi ad Hong Kong dal richiedere l’approvazione da parte delle autorità della cybersecurity.

L’azionario globale si mantiene in prossimità dei livelli record, affrontando però alcuni rischi come un eventuale tapering del programma di acquisti bond della Federal Reserve, la diffusione della variante Delta del Covid e alcuni segnali di rallentamento della crescita economica.

Il presidente della Fed Jerome Powell ha nuovamente difeso l’atteggiamento accomodante della banca centrale nonostante l’elevata inflazione, ritenuta transitoria sebbene alcuni operatori temano un aumento dei prezzi più persistente che potrebbe danneggiare le prospettive economiche.

Powell ha dichiarato che il recupero Usa non è ancora tale da giustificare un ridimensionamento del supporto monetario, mentre il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha detto di aspettarsi diversi mesi di crescita rapida dell’inflazione ma comunque sotto controllo.

Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, sostiene invece la necessità di iniziare a ridurre gli stimoli di emergenza, ritenendo che l’obiettivo di raggiungere “ulteriori significativi progressi” su inflazione e occupazione sia stato raggiunto.

Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede la lettura finale di giugno dell’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona, mentre nel pomeriggio in Usa usciranno i dati sulle vendite al dettaglio dello scorso mese.

Tra le materie prime ancora in ribasso le quotazioni del greggio, che si avviano a chiudere la peggior settimana da metà marzo appesantite dalla nuova ondata del virus e dall’incertezza sull’accordo Opec+ per aumentare la produzione.