Mercati – Finale in rosso per Milano (-0,3%) e l’Europa

Le borse del Vecchio Continente peggiorano in scia a Wall Street e chiudono in territorio negativo. Il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dello 0,3% a 24.792 punti, mediamente in linea con il Ftse 100 di Londra (-0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e il Dax di Francoforte (-0,6%), mentre a Wall Street arretrano Dow Jones (-0,3%), S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,3%).

Il tutto, al termine di una settimana caratterizzata dalle rassicurazioni della Fed sul mantenimento degli stimoli economici ma anche dai dubbi legati all’aumento dei prezzi e alla diffusione della variante delta del Covid, che rischia di inficiare la ripresa. Focus anche sull’avvio della stagione di trimestrali negli Usa.

Jerome Powell, numero uno della banca centrale statunitense, ha nuovamente difeso l’atteggiamento accomodante dell’istituto nonostante l’elevata inflazione, ritenuta transitoria. Il Segretario al Tesoro Janet Yellen si aspetta diversi mesi di crescita rapida, ma sotto controllo, dei prezzi mentre il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, sostiene la necessità di iniziare a ridurre gli stimoli di emergenza.

L’attendismo della Fed contrasta con l’operato di altri istituti centrali, come quelli di Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito, che hanno intrapreso una svolta “hawkish”. La Banca centrale del Giappone, invece, ha lasciato invariata la sua politica abbassando le stime di crescita del Pil 2021/2022 per il Paese dal +4% al +3,8%.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati americani sulle vendite al dettaglio, inaspettatamente in crescita dello 0,6% su base mensile a giugno e quelli, sempre di giugno, sull’inflazione dell’eurozona, in rallentamento all’1,9% rispetto al 2% di maggio. L’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan, a luglio, si è attestato a 80,8 punti, al di sotto del consensus (85,5 punti) e della rilevazione di giugno (86,5).

Intanto sul Forex l’euro/dollaro si stabilizza a 1,181, mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale leggermente a 110,1.

Tra le materie prime scambiano in lieve rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 73,8 dollari e il Wti (+0,6%) a 72,0 dollari, avviandosi comunque a chiudere la peggior settimana da metà marzo in scia alla recrudescenza del virus e all’incertezza sull’accordo Opec+ per aumentare la produzione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund staziona a 105 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,7%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate avanzano Ferrari (+1,2%) e le utilities Hera (+1,05%), Terna (+1,0%) ed Enel (+1,0%) mentre arretrano Tenaris (-2,8%) e Bper (-3,2%).