Mercati – Apertura in rosso, a Milano male Tim

Apertura in calo per le borse europee, in un mercato ancora appesantito dalle preoccupazioni per la diffusione della variante Delta del Covid e per l’impatto dell’elevata inflazione sulle prospettive economiche.

A Milano il Ftse Mib perde l’1,6% in area 24.400 punti. In rosso anche il Ftse 100 di Londra (-1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%) e il Dax di Francoforte (-1,1%).

La corsa dell’azionario globale sembra essersi presa una pausa in scia ai dubbi degli investitori sul rischio che le pressioni sui prezzi costringano le banche centrali a ridurre gli stimoli monetari, fiaccando il rimbalzo dell’economia.

Un’ulteriore minaccia alla ripresa post pandemia è rappresentata dalla rapida diffusione della variante Delta, che sta spingendo diversi paesi a reintrodurre restrizioni agli spostamenti.

Il tutto all’inizio di una settimana densa di appuntamenti sul fronte della stagione delle trimestrali, con gli operatori che sperano in solidi risultati per risollevare il sentiment dei mercati.

Tra le materie prime scendono ancora le quotazioni del greggio con il Brent (-1%) a 72,9 dollari e il Wti (-1,1%) a 70,8 dollari, dopo che l’Opec+ ha raggiunto un accordo per aumentare la produzione a partire da agosto, risolvendo una disputa interna che aveva scosso l’alleanza.

Il gruppo ha deciso di prorogare l’accordo sulla limitazione della produzione petrolifera fino al 31 dicembre 2022 dalla precedente scadenza di agosto 2022, aumentando però la produzione di 400mila barili al giorno su base mensile a partire da agosto di quest’anno.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, in una giornata che si preannuncia priva di appuntamenti macroeconomici rilevanti. Il cambio euro/dollaro si mantiene in area 1,18 e il dollaro/yen a 110.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 106 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,7%.

Tornando a Piazza Affari, in rosso Tim (-2,6%), dopo aver aggiornato le sue previsioni su ricavi ed Ebitda dopo l’accordo con il servizio di streaming Dazn per la distribuzione della Serie A. In calo anche Bper (-2,2%), Italgas (-2,1%), Leonardo (-2%), Terna (-1,8%), Snam (-1,8%) ed Eni (-1,7%).