Mercati Asiatici – Prevalgono le vendite sui principali listini

Giornata perlopiù negativa per i principali listini asiatici dopo la seduta in ribasso dello scorso venerdì a Wall Street, dove il focus resta sui timori per le pressioni inflazionistiche e sul possibile ritiro delle misure di stimolo da parte della Fed in anticipo rispetto alle previsioni.

Il Presidente della Fed, Jerome Powell, ha rassicurato nuovamente sulla posizione accomodante della banca centrale di fronte all’elevata inflazione, sebbene i principali funzionari siano divisi tra coloro che si aspettano un’impennata dei prezzi transitoria e coloro che temono un’inflazione più vischiosa che potrebbe danneggiare le prospettive economiche.

Il segretario di Stato americano, Janet Yellen ha affermato alla Cnbc che si aspetta diversi mesi di inflazione in aumento prima che nel medio termine possa subire un rallentamento.

Sullo sfondo gli investitori continuano a monitorare con attenzione il riacutizzarsi del coronavirus che potrebbe frenare le prospettive di crescita economica.

I principali indici azionari cinesi si muovono al ribasso lunedì, appesantiti dal settore finanziario, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong è penalizzato dalle vendite sui titoli tech.echino continua il suo giro di vite normativo sulle pratiche monopolistiche.

Nel frattempo, la Cina continua il suo giro di vite normativo sulle pratiche monopolistiche. Le autorità di controllo e diversi ministeri hanno inviato ispettori negli uffici di Didi, la Uber cinese, per esaminare i problemi di sicurezza relativi ai dati personali. La società è finita sotto l’attenzione di Pechino da quando a fine giugno è approdata a Wall Street.

Un tribunale di Shanghai nel fine settimana ha pubblicato una lista di “tipici casi di concorrenza sleale” che coinvolgono aziende tra cui Tencent, Baidu e Alipay di Alibaba sul suo account ufficiale WeChat.

La Cina sta assumendo un atteggiamento di cautela in un contesto di crescenti tensioni con gli Stati Uniti e, in quest’ambito, intende rendere più difficili le quotazioni all’estero, specialmente a Wall Street, delle aziende locali per il timore che possa essere messa a rischio la sicurezza dei dati raccolti nel Paese.

Si segnala che Pechino ha varato il proprio mercato del carbonio per costringere migliaia di imprese a ridurre le proprie emissioni inquinanti, pena perdite economiche. Il Paese stima di raggiungere il picco delle proprie emissioni non prima del 2030 e ha un target di neutralità carbonica fissato al 2060.

In Giappone le vendite colpiscono le vendite dei titoli dei semiconduttori a causa delle prese di profitto.

In Giappone scattano le preoccupazioni per la risalita dei nuovi casi da Covid-19 con oltre mille contagiati nel Dipartimento di Tokyo (dato che non si registrava da mesi). Il tutto ha alimentato il timore che le Olimpiadi (al via il 23 luglio), nonostante si svolgeranno a porte chiuse, possano contribuire alla crescita dei contagi.

Inoltre, il tutto potrebbe erodere il sostegno pubblico al primo ministro Yoshide Suga in vista delle elezioni che si terranno nel corso dell’anno.

Nel frattempo, la banca centrale giapponese ha rivisto al ribasso le sue stime di crescita del Pil 2021 dal 4% di aprile al 3,8%.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1804 e il dollaro/yen a 109,95. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent a 72,94 dollari al barile (-0,9%) e il Wti a 70,84 dollari (-1%) dopo l’accordo raggiunto dai Paesi produttori per un allentamento dei tagli alla fornitura. Oro a 1.806,05 dollari l’oncia (-0,5%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen si muovono rispettivamente -0,1% e sulla parità. Hong Kong a -1,6%.

In Giappone, Nikkei e Topix cedono rispettivamente l’1,3% e l’1,4%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: S&P 500 (-0,8%), Dow Jones (-0,9%) e Nasdaq (-0,8%).