Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un ribasso complessivo dell’1% a 24.792 punti, in un mercato appesantito dai timori per la recrudescenza del virus in alcuni Paesi legata alla variante Delta e in cui resta centrale il dibattito sull’inflazione.
A poco sono servite le nuove rassicurazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che ha difeso l’approccio accomodante della banca centrale Usa nonostante le crescenti pressioni inflazionistiche.
Powell ha infatti ribadito la natura transitoria dell’aumento dei prezzi, confermando l’impegno dell’istituto di Washington a mantenere una politica monetaria espansiva fino a quando la ripresa sarà completata.
Alcuni operatori cominciano però a temere un aumento dei prezzi più persistente che potrebbe danneggiare le prospettive economiche, alimentando gli interrogativi sulle tempistiche di una riduzione degli stimoli.
Le quotazioni del greggio hanno archiviato la peggior settimana da metà marzo, appesantite dalla recrudescenza del Covid in alcuni Paesi e dall’incertezza sull’accordo Opec+ per aumentare la produzione.
La rapida diffusione della variante Delta sta portando all’introduzione di nuove restrizioni agli spostamenti, erodendo i consumi di carburante in alcuni paesi asiatici e gettando un’ombra sull’outlook della domanda di petrolio.
Allo stesso tempo, i mercati petroliferi si trovano ad affrontare la prospettiva di un aumento dell’offerta da parte dell’Opec+, dopo che il compromesso tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti dovrebbe aprire la strada a un accordo per incrementare la produzione.
Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -1,7% w/w, rispetto al -3,6% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in calo soprattutto Tenaris (-5,3% w/w), con le vendite che sono prevalse anche su Eni (-2,5% w/w) e Saipem (-3% w/w).
Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni in calo Maire Tecnimont (-2,1% w/w), mentre ha limitato le perdite Saras (-0,4% w/w).
