Eni e il Ministero del Petrolio e delle Attività Minerarie del Kenya hanno firmato un memorandum d’intesa per promuovere il processo di decarbonizzazione e contrastare il cambiamento climatico attraverso un nuovo modello industriale che integra pienamente l’economia circolare lungo l’intera filiera per la produzione di biocarburanti.
Le parti condurranno studi di fattibilità congiunti per sviluppare la raccolta di scarti e residui agricoli, così come progetti agricoli mirati, che assicurino una varietà di fonti di materia prima, non in competizione con cicli alimentari, da trasformare in biocarburanti e bio-derivati che potranno contribuire all’approvvigionamento delle bioraffinerie Eni in Italia, a Gela e a Venezia.
Le parti inoltre valuteranno l’opportunità di convertire la raffineria di Mombasa in una bioraffineria e la costruzione di un impianto di bio-etanolo di seconda generazione da biomasse di scarto, facendo leva su tecnologie Eni Ecofining e Proesa.
Questa iniziativa contribuirà alla diversificazione del mix energetico in Kenya e supporterà in generale il processo di decarbonizzazione, diminuendo al contempo la dipendenza del paese dall’importazione di prodotti petroliferi.
Altri benefici includono lo sviluppo di attività agricole sostenibili e di economia circolare grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, la promozione della competitività economica nell’industria locale e la creazione di nuovi posti di lavoro.
L’accordo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Il progetto contribuisce anche all’implementazione della Strategia per la Bioenergia del Kenya, dei Contributi Aggiornati Determinati a Livello Nazionale, e dei Piani di Sviluppo del Kenya, inclusa la Kenya Vision 2030.
Inoltre, le iniziative sono in linea con l’impegno di Eni nel ricoprire un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione e con l’obiettivo della società di eliminare l’utilizzo dell’olio di palma entro il 2023 e di raddoppiare la capacità delle proprie bioraffinerie fino a raggiungere 2 milioni di tonnellate entro il 2024.