Mediobanca – Titolo in luce (+1,6%) dopo blitz di Caltagirone, rumor sulle possibili ripercussioni su Generali (+1,3%)

La notizia relativa al rafforzamento di Francesco Gaetano Caltagirone nel capitale di Mediobanca, con la partecipazione portata dall’1% al 2,88% del capitale, e con la possibilità di salire al 5,055% esercitando le opzioni put sul 2,18%, sta alimentando i rumor sulle potenziali ripercussioni su Generali.

In scia alla notizia, intorno alle 10:15 a Piazza Affari il titolo Mediobanca guadagna l’1,6% a 9,69 euro, mentre le azioni Generali salgono dell’1,3% a 16,61 euro.

Secondo quanto riporta MF, la mossa dell’imprenditore romano è legata all’opportunità di investire in una banca profittevole parte dell’elevata liquidità di cui dispone e di ricostituire la sua storica presenza nel settore bancario.

Tuttavia, varie indiscrezioni di stampa riportano che la mossa di Caltagirone sia da interpretare anche nell’ottica della governance di Generali.

Dal prossimo autunno dovrebbero entrare nel vivo la questione relativa al rinnovo del cda, fissato per aprile 2022. I principali azionisti della compagnia sono proprio Mediobanca (con il 12,93% del capitale) e Caltagirone (5,60% del capitale), oltre a Leonardo Del Vecchio (4,82% del capitale), a sua volta primo azionista della stessa Mediobanca (con il 18,90% del capitale e la possibilità di salire fino in prossimità del 20%).

Secondo quanto riportano fonti di stampa, Caltagirone negli ultimi mesi ha più volte sollecitato un cambio di passo in riferimento alla governance di Generali, mentre Mediobanca ritiene che il tutto debba essere discusso in un confronto interno al board, come previsto dalle regole approvate dallo stesso cda e dagli azionisti (una modifica da poco introdotta nello statuto prevede che il cda uscente possa presentare una propria lista per il rinnovo dell’organo amministrativo).

Secondo quanto riporta MF, Caltagirone e Del Vecchio vorrebbero imprimere una svolta a Generali, auspicando un ricambio che porti al timone del Leone di Trieste un manager di elevato standing con un expertise in tecnologia, taglio dei costi e M&A.

La Repubblica riporta che i due imprenditori non si coordinano tra di loro e non agiscono di concerto.

Mediobanca, invece, sarebbe soddisfatta dei risultati raggiunti dall’attuale Group Ceo Philippe Donnet dal punto di vista reddituale e della solidità patrimoniale, anche se non avrebbe pregiudizi a discutere altre alternative.

Secondo il Sole 24 Ore, le dinamiche di rafforzamento non possono essere considerate casuali e Caltagirone e Del Vecchio potrebbero realizzare una sorta di minoranza di blocco in Mediobanca.