“Il piano industriale al 2023 prevede che nell’ultimo trimestre dell’esercizio 2022, nel caso in cui il regime di flessibilità sui coefficienti patrimoniali concesso al sistema bancario dalla Bce non venga prorogato oltre il 31 dicembre 2022, debba trovare esecuzione un’operazione di rafforzamento patrimoniale per un controvalore fino a 400 milioni”.
Lo si legge nel comunicato in cui Carige ha comunicato la riammissione in Borsa dopo il via libera della Consob al prospetto informativo.
Nel prospetto informativo si legge che “il processo di risanamento e rilancio del gruppo Carige, avviato dai commissari straordinari, non si è ancora concluso, ragione per cui alla data del prospetto sussistono significative incertezze in merito alla prospettiva della continuità aziendale della banca e del gruppo’.
“Si richiama l’attenzione sulla circostanza che la business combination rappresenta un’azione essenziale da realizzare per concludere il percorso iniziato dai commissari straordinari, in linea con lo specifico mandato conferito loro dalla BCE, si legge nel prospetto informativo”, si legge nella nota.
“Sebbene il Fondo Interbancario abbia avviato il processo di dismissione della partecipazione nel capitale della banca, tuttavia alla data del prospetto non vi è certezza circa se e quando la business combination sarà realizzata”, sottolinea la nota.
Sempre nel piano sono inoltre indicati, nell’arco temporale 2021-2023, investimenti per un ammontare complessivo pari a 99,3 milioni, da finanziare con la raccolta diretta. Si stima inoltre una ripresa commerciale per lo più incentrata sul risparmio gestito, espressa da commissioni nette in crescita da 187 milioni nell’esercizio chiuso al 31 gennaio 2020 a 308 milioni nel 2023, ad un tasso di crescita nel triennio 2021-2023 (CAGR) del 14,7%, “ciò sulla base dell’attesa di lanciare nuovi progetti commerciali”.
“Nnelle more del perfezionamento (o in caso di mancato perfezionamento) della business combination, tenuto conto della mancata capacità del gruppo di conseguire i target reddituali del piano aggiornato per il 2021, (tra cui, la previsione di una perdita pari a 84 milioni), la prospettiva della continuità aziendale del gruppo Carige è strettamente legata alla capacità della banca di accelerare l’esecuzione di azioni previste dal piano che ricadono sotto l’influenza degli amministratori e/o di porre in essere tempestive azioni (non ancora individuate alla data del prospetto) funzionali a consentire al gruppo (unitamente alle azioni del piano) di recuperare nell’esercizio 2022 i margini reddituali attesi (in base al piano aggiornato) nel 2021 e di conseguire i target del piano aggiornato degli esercizi 2022 e 2023 nei rispettivi esercizi”, riporta il prospetto.
Ma alla data del prospetto, “tenuto conto che gli ultimi dati contabili disponibili sono quelli relativi al primo trimestre del 2021, e che alcune delle azioni di sviluppo rappresentate nel Piano non hanno ancora trovato piena attuazione, l’entità degli scostamenti dai target 2021 non è stimabile”, si legge ancora.
“La negoziazione delle azioni di Carige sul Mercato Telematico Azionario è sospesa a far data dal 2 gennaio 2019. Alla data del prospetto non è in alcun modo determinabile quale potrà essere il prezzo dei titoli al momento del riavvio delle negoziazioni sull’MTA”, aggiunge il documento.
Alla data del prospetto sussiste il rischio che, sin dalla riammissione alle negoziazioni, il prezzo delle azioni e quindi anche delle azioni emesse in esecuzione dell’aumento di capitale del 2019, possa fluttuare notevolmente, con effetti negativi rilevanti anche sul prezzo a cui saranno negoziati i warrant. Il verificarsi di tale evenienza potrebbe comportare perdite significative di valore nell’investimento in azioni e warrant”, spiega il prospetto.