Mercati – Le trimestrali Usa offuscano timori Covid, bene Milano (+1,3%) e gli eurolistini

Le borse europee chiudono la settimana in positivo, recuperando a pieno le perdite di lunedì innescate dai timori per la recrudescenza della pandemia. Nella giornata odierna, il Ftse Mib di Milano termina in rialzo dell’1,3% riportandosi a 25.124 punti. Ben intonati anche il Cac 40 di Parigi (+1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%), il Dax di Francoforte (+1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,9%).

Intanto Wall Street viaggia verso nuovi record, con Dow Jones (+0,7%), S&P500 (+0,8%) e Nasdaq (+0,8%) sostenuti dai risultati societari, con focus particolare sui social Twitter (+3,6%) e Snap (+22%).

Le indicazioni positive giunte dalle trimestrali e la conferma del supporto da parte delle banche centrali stanno infatti trainando l’azionario verso nuovi record, nonostante la diffusione della variante Delta del Covid in diverse aree del mondo.

Questa settimana la Bce ha ribadito che resterà accomodante e continuerà a sostenere la ripresa anche dopo la scadenza del Pepp, mentre la prossima settimana si riunirà la Fed.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti gli indici Pmi preliminari di luglio, che hanno evidenziato per l’eurozona il tasso più rapido di crescita in 21 anni, trainato dalla crescita sei servizi (al top da 15 anni), mentre negli Usa il Pmi manifatturiero è salito a 63,1 punti ma servizi e composito hanno segnalato un rallentamento dell’espansione.

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso in area 1,176 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 110,5.

Tra le materie prime scambiano sostanzialmente invariate le quotazioni del greggio dopo il recupero delle ultime tre sedute, con il Brent (+0,1%) a 73,8 dollari e il Wti (-0,1%) a 71,9 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce leggermente a 104 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,62%.

Tornando a Piazza Affari e in particolare al Ftse Mib, A2A (+2,8%), Stm (+2,8%) e Pirelli (+2,6%) evidenziano i maggiori rialzi, mentre Banca Generali (-1,1%) Prysmian (-1%) e Telecom Italia (-0,8%) scivolano in coda.