Pop. di Sondrio – Titolo sugli scudi (+3,5%)

Banca Popolare di Sondrio in spolvero a Piazza Affari. Intorno alle 15:30 il titolo segna uno scatto del 3,5% a 3,76 euro, sovra-performando l’indice di settore (+1,3%).

La banca valtellinese è al centro dei rumor di mercato in ottica M&A dopo il blitz che ha consentito a Unipol di salire al 9% del capitale della banca nelle scorse settimane. Mossa che è stata interpretato dagli operatori di mercato come una mossa che nel medio periodo dovrebbe portare all’aggregazione con Bper, di cui la stessa Unipol detiene il 18,9% del capitale, anche se per il momento l’Ad della banca modenese, Piero Montani, ha allontanato le ipotesi di M&A.

L’appeal speculativo sull’istituto valtellinese si è rafforzato dopo che recentemente il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità della riforma delle popolari, di cui la banca lombarda era in attesa per compiere i passi relativi alla trasformazione in Spa, che a questo punto è attesa entro fine anno, considerando anche le tempistiche previste da un provvedimento governativo.

Banca Popolare di Sondrio “è un’ipotesi affascinante. L’ipotesi più naturale per la storica vicinanza a Bper, con cui ci sono diversi aspetti in comune, dal risparmio gestito (Arca Sgr) alla bancassurance, dove noi siamo partner. Se Sondrio decidesse di trasformarsi in Spa sarebbe logico per Bper avviare un dialogo anche perché è un’ottima banca.

Ma di certo non saremo noi, legati alla Popolare Sondrio da una lunga amicizia, a forzarla a trasformarsi in Spa, nella sua attuale dimensione popolare siamo comunque a nostro agio”, aveva affermato Carlo Cimbri, Ceo di Unipol, in una recente intervista.

In merito al business, in una lettera indirizzata ai soci, i vertici hanno riportato che “il corrente esercizio si è avviato in modo proficuo, tant’è che il gruppo ha chiuso il primo trimestre con un utile netto consolidato pari a 59,3 milioni. I ratio patrimoniali (phased-in) si sono posizionati tra i primi del sistema bancario, con il Cet1 ratio al 16,57% e il Total Capital ratio al 18,70 per cento. In segno di continuità, il lavoro dei mesi a seguire è stato intenso, con positivi riflessi sui risultati semestrali ragionevolmente attesi”.