Nel primo semestre 2021 i ricavi consolidati di Cir sono ammontati a 1.007,9 milioni, in aumento del 23,5% rispetto al primo semestre del 2020, nel corso del quale gli effetti della pandemia da Covid-19 erano stati particolarmente significativi per tutte le attività del gruppo. I ricavi sono in linea con quelli del primo semestre 2019, ma in riduzione dell’8,3% a parità di perimetro.
L’ebitda del Gruppo è stato pari a 172,3 milioni, in aumento del 72% rispetto al pari semestre dello scorso anno, generando un margine del 17,1% (+480 punti base).
Il risultato netto è stato positivo per 21,6 milioni, a fronte di una perdita di 30,4 milioni
nel primo semestre 2020.
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo ante IFRS 16 al 30 giugno 2021 ammonta a 41,4 milioni, in riduzione rispetto ai 100 milioni di fine 2020 e ai 285,6 milioni del 30 giugno 2020.
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, a maggio 2021, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di promuovere un OPA su 156.862.745 azioni della stessa CIR, pari al 12,28% del capitale sociale, ad un prezzo di 0,51 euro per azione, per un controvalore complessivo di 80 milioni di euro. Il periodo di adesione all’OPA si concluderà il prossimo
29 luglio, mentre i risultati preliminari saranno comunicati il giorno seguente e il
pagamento agli aderenti avverrà in data 6 agosto.
Tenuto conto della persistente incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la visibilità
sull’andamento delle attività del Gruppo nei prossimi mesi rimane ridotta. Per quanto concerne KOS, in assenza di ulteriori ondate di contagi si prevede che l’attività aumenti progressivamente, confermando la tendenza osservata in maggio e giugno. Allo stato attuale si ritiene che il ritorno ai livelli di attività precedenti la pandemia richiederà almeno un altro esercizio.
Per il mercato automotive, IHS prevede che la produzione mondiale nel secondo semestre registri un calo contenuto (-3,4%) rispetto al 2020 e che, tenuto conto dell’andamento del primo semestre, si registri una crescita sull’intero esercizio del 10%, attestandosi al -7,8% rispetto al 2019. Per la seconda parte del 2021, si prevede inoltre che continuino le tensioni sui prezzi delle materie prime.