Carige – Titolo in asta di volatilità (+26,6%)

Carige, dopo non avere fatto prezzo in apertura (con un teorico 0,76 euro), è entrata brevemente in contrattazione a 0,8 euro, con il titolo subito fermato in volatilità (a partire dalle 09:12) a +26,6 per cento. Ai prezzi attuali, la capitalizzazione della banca genovese è pari a 604 milioni.

Le azioni, dopo due anni e mezzo di sospensione, sono state riammesse in Borsa a partire da ieri, seduta in cui di fatto non sono stati conclusi contratti ma il mercato ha formato un prezzo di 0,6318 euro, prezzo di riferimento da cui è partito il titolo oggi.

L’ultimo prezzo segnato a fine 2018 era di 0,015 euro prima dell’aumento di capitale e dell’accorpamento di azioni. Il flottante è molto ridotto (11,7% circa) a seguito del riassetto azionario avvenuto durante commissariamento, che ha portato il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi a detenere e Cassa Centrale Banca a detenere rispettivamente l’80% e l’8,3% del capitale.

A proposito dell’andamento delle azioni, nel prospetto informativo per la riammissione in Borsa veniva segnalato il rischio di una notevole volatilità del titolo, sia a causa dell’incertezza globale per la pandemia che per il notevole scostamento tra l’andamento gestionale e reddituale attuale rispetto a quello atteso nel piano al 2023, così come anche il rischio legato al flottante molto ridotto.

Borsa Italiana ha disposto che da ieri 27 luglio (giorno del ritorno in Borsa) e fino a successiva comunicazione non sarà consentita l’immissione di proposte senza limite di prezzo per frenare la volatilità del titolo.

Secondo alcuni rumor di mercato, la cautela con cui gli investitori si stanno muovendo sul titolo è legato anche alle incertezze sul futuro della banca ligure.

“Il piano industriale al 2023 prevede che nell’ultimo trimestre dell’esercizio 2022, nel caso in cui il regime di flessibilità sui coefficienti patrimoniali concesso al sistema bancario dalla Bce non venga prorogato oltre il 31 dicembre 2022, debba trovare esecuzione un’operazione di rafforzamento patrimoniale per un controvalore fino a 400 milioni”, si legge nel prospetto informativo approvato dalla Consob per la riammissione in Borsa.

“Il processo di risanamento e rilancio del gruppo Carige, avviato dai commissari straordinari, non si è ancora concluso, ragione per cui alla data del prospetto sussistono significative incertezze in merito alla prospettiva della continuità aziendale della banca e del gruppo”, spiega il documento.

“Si richiama l’attenzione sulla circostanza che la business combination rappresenta un’azione essenziale da realizzare per concludere il percorso iniziato dai commissari straordinari, in linea con lo specifico mandato conferito loro dalla BCE”, esplicita ancora il prospetto informativo.

“Sebbene il Fondo Interbancario abbia avviato il processo di dismissione della partecipazione nel capitale della banca, tuttavia alla data del prospetto non vi è certezza circa se e quando la business combination sarà realizzata”, sottolinea il prospetto informativo.

Gli attuali azionisti intendono trovare un acquirente per la banca nei prossimi mesi. L”incertezza “è legata al fatto di chi sarà il partner e quando si realizzerà, perché non è in discussione il “se” avverrà” perché “ci sono convenienze fiscali schiaccianti (1,3 miliardi di Dta, i crediti d’imposta di cui potrebbe beneficiare il potenziale partner)”, ha affermato in un’intervista il Ceo Francesco Guido.

Il Fitd ha svalutato la partecipazione sul proprio bilancio a un valore di 103 milioni, equivalente a un prezzo di 0,17 euro per azione, post raggruppamento.

Cassa Centrale Banca, Nel bilancio 2020, ha attributo alla propria partecipazione in Carige una valore complessivo di 37,5 milioni, pari a 0,60 euro per azione.