Nel primo semestre 2021 Endesa, la controllata iberica del Gruppo Enel, ha registrato ricavi pari a 10.272 milioni, in crescita del 15,6% su base annua.
L’EBITDA si è attestato a 1.879 milioni, in diminuzione dell’18,8%, in un contesto di mercato sfavorevole a causa del forte aumento dei prezzi delle materie prime energetiche. Su base comparabile, escludendo l’effetto netto degli accantonamenti 2020, il calo è del 4%.
Il conto economico si chiude con utile netto ordinario sceso del 26,2% a 832 milioni. Su base comparabile, escludendo l’effetto netto degli accantonamenti 2020, il calo sarebbe solo del 3%.
Endesa – si legge nella nota diffusa dalla società – “prevede una graduale normalizzazione delle condizioni di mercato nella seconda metà dell’anno”. Inoltre, “sta prendendo decisioni gestionali per compensare l’effetto della volatilità delle materie prime sul conto economico”. Tutto ciò “consentirà di raggiungere gli obiettivi fissati per l’intero anno sia in termini di EBITDA che di utile netto ordinario”.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2021 era pari a 8,2 miliardi, in aumento di 1,3 miliardi rispetto a 6,9 miliardi di fine 2020, a causa del free cash flow negativo e del pagamento dell’acconto sul dividendo sui risultati del 2020 a gennaio. Il leverage ratio (indebitamento netto su EBITDA) si attesta a 2,1x, in termini comparabili con il primo semestre del 2020.
Infine, il gruppo ha registrato investimenti lordi in crescita del 13,4% a 908 milioni. Ha destinato oltre 700 milioni per promuovere la propria strategia di decarbonizzazione ed elettrificazione, il 15% in più rispetto allo stesso periodo del 2020.