Azimut ha archiviato il primo semestre 2021 con ottimo risultati, registrando ricavi per 566,4 milioni (+19% a/a) e un utile netto di 226 milioni (+58%), un livello record nella storia del gruppo. Risultati che hanno permesso di alzare il target di utile netto per l’anno in corso a 350-500 milioni.
“Il primo semestre di quest’anno segna un nuovo record, con risultati in crescita in Italia, all’estero e nei private markets rispetto al 2020, anno chiuso con l’utile migliore di sempre. In questi primi sei mesi abbiamo accelerato lo sviluppo in tutte le divisioni, come dimostra il dato di raccolta netta totale che raggiunge quasi 13 miliardi (con le recenti acquisizioni) e che ci ha permesso di arrivare a circa 76 miliardi di masse complessive, il livello più alto mai raggiunto dal gruppo”.
È con queste parole che Gabriele Blei, Ceo di Azimut, ha commentato i risultati del primo semestre 2021.
“Il peso delle attività estere, grazie anche alle acquisizioni nel settore dei Private Markets negli Usa, raggiunge il 37% del patrimonio gestito totale, e proprio nel segmento dell’economia reale, l’impegno del gruppo sta diventando sempre più consistente, con AUM in crescita da 0,6 miliardi nel 2019 a 3,5 miliardi ad oggi. Tutto ciò viene trasformato anche nella creazione di valore per i nostri clienti, che hanno beneficiato di una performance media ponderata netta di oltre il +5% da inizio anno e +16% in due anni e mezzo”, ha aggiunto il manager.
Pietro Giuliani, presidente di Azimut, ha dichiarato: “Questi risultati sono frutto di un lavoro di squadra, innovazione e capacità di portare avanti una strategia che fanno di Azimut una realtà indipendente e all’avanguardia. Proprio per questo ci siamo posti una nuova sfida che ha come obbiettivo quello di centrare un utile netto per il 2021 nella forchetta 350-500 milioni (in condizioni di mercati normali), rispetto al precedente target di 350 milioni”.
Il totale ricavi si è attestato a 566,4 milioni (+19% a/a), grazie al contributo di quasi tutte le componenti.
Le commissioni ricorrenti sono cresciute a 455,9 milioni (+20,4%), i ricavi assicurativi a 63,8 milioni (+40,3%) e gli altri ricavi a 19,3 milioni (+60,5%), mentre le commissioni variabili sono scese a 27,4 milioni (-31,4%).
Dopo costi di acquisizione saliti a 200,3 milioni (+14,4%), il margine lordo si è fissato a 366,2 milioni (+21,6%).
In aumento i costi operativi a 133,3 milioni (+13,2%), soprattutto per via delle nuove iniziative di sviluppo, con la componente relativa al personale a 66,7 milioni (+23,1%), mentre quella riferita agli altri costi è cresciuta a 66,6 milioni (+4,7%).
Sulla base di tali dinamiche il reddito operativo è cresciuto a 232,8 milioni (+27,1%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 226 milioni (+58%).
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2021 la posizione finanziaria netta risulta positiva per 58,1 milioni (positiva per 30,5 milioni al 31 dicembre 2020). Nel semestre sono stati pagati dividendi ordinari per circa 136 milioni cash e sono stati fatti investimenti per lo sviluppo estero per circa 48 milioni. La posizione finanziaria netta include anche versamenti per circa 43 milioni per acconti d’imposta, bollo virtuale e riserve matematiche.