Il primo semestre 2021 si è chiuso con ricavi in crescita del 30% a 33,4 milioni, grazie soprattutto al significativo incremento registrato in Cina e in Italia. A livello di mix, oltre il 50% delle vendite sono state realizzate nel segmento dei marmi di alta qualità, confermando il posizionamento della società nel mercato del lusso. Risultati che confermano il trend di recupero già evidenziato negli ultimi mesi del 2020 e atteso proseguire anche nella restante parte dell’esercizio, lasciando il management fiducioso di poter tornare sui livelli pre-pandemia già quest’anno.
“Siamo molto soddisfatti dei dati sui ricavi dei primi sei mesi dell’esercizio, che hanno confermato il trend di ripresa già evidenziato nel quarto trimestre 2020 superando anche le nostre aspettative, premiando gli sforzi fatti dalla società per far fronte agli effetti della pandemia”.
Così commenta Marco Nannini, Cfo di Franchi Umberto Marmi, l’andamento delle vendite del primo semestre 2021, in crescita di circa il 30% a 33,4 milioni grazie soprattutto al significativo aumento del fatturato sia in Cina che in Italia.
“Un risultato per nulla scontato date le difficoltà che hanno caratterizzato lo scorso anno, ma che noi ci attendevamo grazie al progressivo miglioramento della domanda, che ha visto un recupero significativo dopo lo stop forzato seguito all’introduzione dei lockdown”.
Di particolare rilevanza è il risultato ottenuto in Cina, che ha registrato un incremento del 79% a 8,4 milioni rispetto al 30 giugno 2020, riportando al 25% l’incidenza sul fatturato totale del periodo grazie anche al fatto di aver partecipato nuovamente alla fiera espositiva di Xiamen.
Un dato che conferma la volontà della società di affermarsi sui mercati internazionali, proseguendo nella strategia di diversificazione geografica intrapresa negli ultimi anni attraverso una politica commerciale volta a posizionare i propri prodotti nel segmento del lusso.
“La Cina – dichiara Nannini – costituisce uno dei nostri principali mercati di sbocco date le importanti potenzialità di crescita, avendo riscontrato negli ultimi anni un forte interesse per le nostre tipologie di prodotto”.
Da sottolineare, inoltre, il buon andamento del mercato domestico, con i ricavi in Italia cresciuti del 27% raggiungendo i 14,7 milioni, pari al 44% del fatturato totale, grazie alla ritrovata fiducia degli operatori, tornati ad accumulare scorte di materiali, e agli incentivi alle ristrutturazioni promossi dal governo che stanno dando un significativo impulso alla ripresa.
Migliora il mix delle vendite
A livello di mix, la crescita del primo semestre è stata trainata dal forte incremento dei marmi di alta qualità, a conferma del posizionamento strategico di Franchi Umberto Marmi nel segmento high-end e con chiari effetti positivi in termini di marginalità.
In particolare, nei primi sei mesi dell’anno il Calacatta e lo Statuario hanno contribuito per oltre il 54% delle vendite totali, registrando rispettivamente un +26% a 9,8 milioni e un +49% a 8,2 milioni.
Risultato reso possibile anche dal contributo di Ingegner Giulio Faggioni, società acquisita al 50% lo scorso gennaio e che ha garantito un’importante fonte di approvvigionamento di marmo di elevata qualità.
Un’operazione che ha già dato i primi frutti riportando le vendite di Calacatta e Statuario su livelli pre-pandemia e che dovrebbe garantire un ulteriore miglioramento del mix nei prossimi anni con la piena entrata a regime.
L’outlook 2021 conferma lo scenario di ripresa
I primi sei mesi del 2021 hanno confermato il trend di recupero evidenziato nel corso dell’ultimo trimestre del 2020, lasciando il management fiducioso di poter tornare sui livelli pre-Covid già quest’anno.
“I segnali che arrivano dai mercati esteri e da quello domestico sono confortanti e ci rendono cautamente ottimisti. Per i prossimi mesi ci attendiamo una conferma del trend di crescita, potendo contare su importanti ordinativi che in parte si sono già concretizzati”.
Il consensus raccolto da Bloomberg stima per il 2021 un aumento dei ricavi del 23% a 62,8 milioni.
“Al netto di possibili nuove problematiche legate alla pandemia, siamo fiduciosi di riuscire a chiudere l’esercizio con ricavi in linea alle attese degli analisti” conferma il Cfo.
E questo anche grazie a un ritorno alla normalità dell’attività fieristica, che dovrebbe garantire un ulteriore importante boost dei ricavi. La società sta infatti pianificando un’intensa attività commerciale che dopo la fiera di Xiamen in Cina, vedrà a settembre la partecipazione alla fiera di Verona.
L’attività di M&A
Il tutto senza contare la possibilità di crescere ulteriormente per linee esterne, con l’obiettivo di consolidarsi nel mercato dell’approvvigionamento, come avvenuto con l’operazione Faggioni, e rafforzare il presidio sui mercati esteri.
“I capisaldi su cui lavoriamo riguardano nuove cave di marmo e l’apertura di nuovi punti vendita con partner selezionati in alcuni mercati strategici, come la prossima inaugurazione dello showroom a New York” spiega Nannini. “In ogni caso puntiamo a target che garantiscano il mantenimento dei nostri livelli di redditività, senza andare a diluire i margini”.
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