Mercati Usa – La Federal Reserve non indebolisce Wall Street

La riunione tanto attesa della banca centrale americana termina con un nulla di fatto per i mercati domestici i quali si attendevano un atteggiamento più restrittivo.

L’autorità monetaria afferma che l’inflazione è in crescita, ma sostiene che non rimarrà elevata così a lungo. A tal proposito, il prossimo “tapering”, diminuzione della liquidità dal sistema, è previsto ma non è stato ancora definito nei tempi. Nel frattempo, la Fed continuerà il Quantitative Easing, rafforzato da due operazioni di pronto contro termine entrambe per un elevato importo.

Dopo un balzo immediato, gli indici perdono tuttavia smalto nel finale. Il bilancio della seduta vede il Nasdaq in crescita dello 0,7%, il Russell dell’1,7%, Scivola invece il Dow Jones (-0,4%), mentre lo S&P500 chiude invariato.

VIX in ribasso di oltre cinque punti percentuali a 18,4.

Giornata densa di trimestrali tra titoli della old economy che non deludono (Boeing) ed alcuni tecnologici che invece non rispettano le previsioni (Ebay). In mezzo anche società che presentano risultati stellari, quali Facebook, ma scivolano in after hours in quanto esauste dopo una lunga serie di record nelle scorse settimane.

Sale di solo un punto base il rendimento del Tbond al 1,25%, poco influenzato dalle decisioni della Fed.

Tra le materie prime il petrolio chiude in progresso dell’uno per cento a 72,3 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi, l’oro chiude guadagna mezzo punto percentuale risalendo al di sopra del supporto psicologico a quota 1.800 dollari l’oncia, mentre l’argento recupera un punto e mezzo percentuale tornando sulla soglia dei $25, sfruttando la debolezza del biglietto verde che scivola a 1,185 nei confronti della moneta unica.