Al 30 giugno 2021 i ricavi consolidati di Mondadori si sono attestati a 320,4 milioni, in
aumento del 10,9% rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente, grazie in particolare alla crescita dell’area Libri e dell’area Retail, trainata dal dinamismo del mercato.
I ricavi dell’area Libri sono aumentati del 15,8% a 168,9 milioni, mentre l’area Retail ha registrato ricavi per 69,8 milioni, in crescita del 18,3% prevalentemente per effetto del positivo andamento delle vendite del prodotto libro (+22% circa rispetto al pari periodo del 2020).
L’Ebitda adjusted, al netto di oneri straordinari e ristrutturazioni per 2,5 milioni sostanzialmente in linea al 2020, è pari a 21,5 milioni, in crescita del 96,3% sull’anno precedente, una performance che riflette, da un lato, il buon andamento dei ricavi rilevato nel periodo da tutte le aree di business, dall’altro, la prosecuzione delle azioni di contenimento dei costi operativi e di struttura che hanno consentito al Gruppo migliorare la relativa marginalità dal 3,8% al 6,7%.
L’Ebitda si fissa a 19 milioni, più che raddoppiato rispetto agli 8,4 milioni del 2020.
Il risultato netto del Gruppo, dopo la quota di pertinenza di terzi, è positivo per 4,4 milioni e si confronta con una perdita di 25 milioni del primo semestre del 2020 a seguito del miglioramento operativo e delle componenti fiscali positive per 9,4 milioni (5,9 milioni al 30 giugno 2020), nonostante l’incremento del risultato imponibile, per effetto di un provento non ricorrente di 9 milioni netti derivante dall’avvio del processo di riallineamento dei valori fiscali di marchi e avviamenti al rispettivo valore civilistico.
La posizione finanziaria netta ante IFRS16 al 30 giugno 2021 evidenzia un indebitamento di 68,3 milioni, aumentato rispetto ai 14,9 milioni a fine anno 2020. Includendo gli effetti dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto diminuisce a 86,8 milioni da 97,6 milioni a fine anno 2020.
L’andamento del primo semestre dell’esercizio, grazie in particolare al trend di crescita dell’area Libri, così come la prosecuzione la rilevante generazione di cassa, consentono di confermare a livello consolidato – e sulla base dell’attuale perimetro – le stime precedentemente comunicate, che prevedono ricavi consolidati in leggera crescita (low single-digit), l’Ebitda adjusted margin intorno del 12% e il risultato netto dell’esercizio 2021 in crescita per effetto del miglioramento della gestione operativa e del riallineamento fiscale dell’attivo immateriale, che ha consentito nel primo semestre la contabilizzazione di una prima componente fiscale positiva non ricorrente.
Il cash flow ordinario è stimato in un intervallo compreso tra 50 e 55 milioni e, prima degli impatti derivanti dall’adozione dei principi contabili IFRS16, la posizione
finanziaria netta consolidata è attesa positiva a fine esercizio.
Come già anticipato, la solidità finanziaria raggiunta dal Gruppo ha creato le condizioni per il ritorno, a partire dal 2022 a valere sul risultato netto dell’esercizio 2021, a una politica di remunerazione degli azionisti.