Mattinata in territorio negativo per le principali piazze europee, in una giornata ricca di appuntamenti macro, con il FTSE di Milano che, intorno alle ore 12:00, arretra dello 0,5% in area 25.381 punti. Il Dax30 di Francoforte cede l’1%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, l’Ibex35 di Madrid l’1,1% e il FTSE 100 di Londra lo 0,9%.
I mercati stanno valutando i possibili segnali di rallentamento della crescita mentre prosegue a pieno ritmo la stagione delle trimestrali. I risultati delle big tech di Wall Street, pur evidenziando conti brillanti e battendo in media le attese degli analisti, hanno lasciato intravedere un ritmo minore della crescita nei prossimi mesi.
I risultati di Amazon, diffusi ieri sera a mercati chiusi, hanno contribuito a rafforzare tale visione. Il colosso statunitense dell’e-commerce ha infatti deluso le previsioni sui ricavi per la prima volta in tre anni e fornito un outlook inferiore alle attese, alimentando il dibattito sulla possibilità che la sovraperformance del settore tecnologico durante la pandemia si appresti a lasciare spazio alla ripresa dei titoli ciclici con il rimbalzo dell’economia.
Nel frattempo la ricca agenda macro odierna ha visto la diffusione dei prezzi al consumo di luglio dell’Eurozona che hanno registrato un decremento dello 0,1% su base mensile (dato preliminare), inferiore al dato di giugno (+0,3%), ma superiore al consensus che prevedeva un -0,3%. Su base annuale i prezzi al consumo hanno riportato un progresso del 2,2%, superiore alle stime (+2%) e al dato di giugno (+1,9%). Sono state inoltre diffuse le letture preliminari del PIL 2Q21 di Italia (sopra consensus), Francia (sopra consensus), Germania (sotto consensus) e dell’Eurozona (sopra consensus).
I mercati si apprestano pertanto a chiudere una settimana caratterizzata da un’elevata volatilità, complice la nuova stretta regolatoria di Pechino e i persistenti timori legati alla diffusione della variante Delta. Nonostante le indicazioni positive arrivate dalle banche centrali, con la Federal Reserve che nel meeting di questa settimana ha rassicurato che manterrà gli stimoli monetari fino a che l’economia non avrà fatto abbastanza progressi.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro sale in area 1,1897 e il dollaro/yen in area a 109,6. Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,4%) a 74,82 dollari e il Wti (-0,4%) a 73,33 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale in area 112 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,63% dopo la lettura del PIL Preliminare del 2Q21. Il PIl 2Q21 è aumentato del 2,7% su base trimestrale, oltre quanto atteso dagli analisti (+1,3%) dopo il +0,2% del primo trimestre 2021 (rivisto da +0,1%). Il dato, su base annua, mostra un incremento del 17,3% (consensus a +15,6%) dopo il -0,7% del primo trimestre 2021 (rivisto da -0,8%).
Tornando a Piazza Affari, performance positiva per Unicredit (+4,3%) dopo aver diffuso prima dell’apertura dei mercati i risultati trimestrali e annunciato che avvierà colloqui con il Tesoro per verificare la fattibilità dell’acquisto di Mps. Denaro anche su Leonardo (+2%) e BPER Banca (+1,7%). In coda Saipem (-4,5%).