“Nelle prossime settimane, eseguiremo una due diligence dettagliata e valuteremo la capacità” di un’eventuale fusione con Mps di “soddisfare i prerequisiti concordati. Questo ci permetterà di definire la struttura dettagliata, i termini e il perimetro di qualsiasi potenziale transazione e poi, e solo allora, decideremo se procedere. Si tratta solo dell’inizio del processo di due diligence, anche se inquadrato da principi chiari”.
Lo ha affermato Andrea Orcel, Ceo di UniCredit, nel corso della conference call sui risultati dopo l’accordo raggiunto con il MEF per valutare una potenziale acquisizione di Mps.
“Abbiamo concordato con il Governo i principali presupposti da soddisfare per una transazione di successo. E questi includono la neutralità del capitale, l’aumento significativo dell’Eps, la protezione dai rischi dei contenzioso legale, nonché l’esclusione di Npe esistenti e un’adeguata protezione sui prestiti in bonis da qualsiasi portafoglio di prestiti che potremmo acquisire”, ha aggiunto il manager.
La ‘potenziale’ acquisizione di Mps “con un perimetro accuratamente definito e un’adeguata mitigazione dei rischi, è un’opportunità perché rafforzerà materialmente la nostra posizione competitiva in Italia, specialmente nelle regioni economicamente importanti del Centro e del Nord, e ci permetterà di generare sinergie significative”, ha poi sottolineato l’Ad.
“Noi crediamo che Mps potrà ribilanciare la nostra presenza in Italia tra centro e Nord, anche in Regioni come Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Inoltre alla base della nostra strategia c’e’ un grande processo di digitalizzazione e aumento clientela che diventerà più efficace se fatto su larga scala: questa è la logica industriale alla base delle trattative”, ha affermato il Ceo.
“Tutte le integrazioni sono complicate” ma quella tra UniCredit e Mps “sarà semplificata in larga misura dal fatto che acquisteremo solo le parti che selezioneremo” e “che si adattano e sono complementari a noi”, ha proseguito Orcel.
“Il dovere del management di una banca è sempre quello di analizzare ogni opzione disponibile e tenerla d’occhio” ma “in questo momento riteniamo fortemente che, per tempismo e la capacita’ di selezionare il perimetro, quella di Mps sia l’opzione migliore e l’unica opzione sul tavolo”, ha riportato ancora il Ceo.
“Per quanto riguarda Mps, la tempistica per un’aggregazione è giusta e le condizioni sono giuste. L’operazione rappresenta una potenziale accelerazione del nostro business, che, qualora venisse finalizzata alle condizioni stabilite, lo migliorerà senza distaccarci dai piani che abbiamo sulla rete”, ha fatto poi presente il manager.
“Mps ripulita dagli Npl e dai rischi legali straordinari e’ solo un’opportunità per UniCredit per la sua posizione competitiva in Italia e la possibilità di creare sinergie”, ha illustrato il Ceo.
“Sono stato chiaro sul ruolo che ò’M&A può svolgere nella nuova strategia della banca. Non è uno scopo in sé, piuttosto può essere un acceleratore e un potenziale miglioramento dei nostri risultati strategici. Deve essere nel migliore interesse dei nostri azionisti, in linea con il nostro obiettivo di creazione di valore, e dobbiamo essere pienamente fiduciosi nella nostra capacità di completare l’operazione”, ha spiegato Orcel.
“La mia ambizione per UniCredit è stata chiara sin dall’inizio: fornire una crescita redditizia corretta per il rischio con l’obiettivo prioritario di rendimenti sostenibili superiori al costo del capitale durante tutto il ciclo. C’e’ un enorme valore da sbloccare internamente su cui tornerò più avanti”, ha ribadito l’Ad.
Sulla questione è intervenuto anche Alessandro Mazzucco, presidente di Fondazione Cariverona, azionista della banca di piazza Gae Aulenti con l’1,% del capitale. “Dal consiglio di UniCredit è giunta una scelta importante e coraggiosa, Cariverona ha totale fiducia nella capacità di Orcel di valutare ogni possibile sviluppo strategico utile al gruppo”, ha affermato il numero uno dell’ente scaligero.
Nel frattempo, secondo rumor riportati da MF, Potrebbero arrivare a 6.000 gli esuberi su base volontaria Mps nell’ambito della vendita di alcuni asset in capo alla banca toscana a Unicredit. Le uscite dovrebbero essere finanziate interamente tramite il fondo esuberi.