UniCredit – Titolo in rally (+5,1%) in scia ai conti e possibile acquisizione di Mps

Scatto di UniCredit a Piazza Affari in scia ai conti migliore delle attese e all’annuncio dell’avvio di una trattativa in esclusiva per verificare la fattibilità dell’acquisizione di Mps. Intorno alle 09:50 il titolo segna un balzo del 5,1% a 10,34 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,9 per cento.

La banca di piazze Gae Aulenti ha battuto di oltre il 40% il consensus, registrando un utile netto di 1.034 milioni nel secondo trimestre 2021.

Ma l’attenzione del mercato resta soprattutto sull’annuncio dell’accordo con il MEF per avviare colloqui in esclusiva con il Tesoro volti a verificare la fattibilità di una potenziale operazione su Mps sulla base di alcuni presupposti già concordati con il maggiore azionista dell’istituto senese. L’eventuale operazione riguarda le attività commerciali di Mps, attraverso la definizione di un perimetro selezionato dell’istituto e la definizione di adeguate misure di mitigazione del rischio.

Una potenziale operazione permetterebbe al gruppo di accelerare i piani di crescita organica e agevolare il raggiungimento di ritorni sostenibili superiori al costo del capitale.

Mps potrebbe contribuire, subordinatamente alla definizione del perimetro dell’operazione, circa 3,9 milioni di clienti, 80 miliardi di crediti alla clientela, 87 miliardi di depositi della clientela, 62 miliardi di masse in gestione e 42 miliardi di masse in amministrazione.

L’operazione permetterebbe al gruppo di rafforzare il posizionamento competitivo in Italia e in particolare nel Centro-Nord, dove si trova il 77% degli sportelli di Mps, contribuendo fra l’altro a una crescita della quota di mercato in Toscana di 17 punti percentuali, in Lombardia e in Emilia Romagna di 4 punti percentuali e in Veneto di 8 punti percentuali.

Tale operazione porterebbe inoltre un incremento rilevante della profittabilità prospettica, preservando al contempo la posizione di capitale e migliorando la qualità dell’attivo e il profilo di rischio del gruppo su base pro forma.

Qualsiasi potenziale operazione avverrebbe nell’ambito dell’esistente focalizzazione da parte del gruppo su liberazione del valore interno che rimane e rimarrà una priorità.

Tra i principali presupposti concordati con il MEF per verificare la fattibilità dell’operazione a livello patrimoniale ed economico, si evidenziano:

  • la neutralità della stessa rispetto alla posizione di capitale del gruppo su base pro forma;
  • un accrescimento significativo dell’utile per azione dopo aver considerato le possibili sinergie nette dell’operazione ed in ogni caso il mantenimento dei livelli attuali di utile per azione anche prima di tener conto delle possibili sinergie al 2023;
  • l’esclusione di contenziosi straordinari non attinenti all’attività di ordinaria gestione bancaria e di tutti i relativi rischi legali, attuali o potenziali;
  • l’esclusione dei crediti deteriorati e l’adeguata copertura di eventuali ulteriori rischi di credito che siano identificati anche a seguito della due diligence attraverso modalità da definire;
  • l’accordo sulla gestione del personale in funzione del compendio inerente all’esercizio delle attività commerciali, al fine di assicurare un’integrazione agevole, rapida ed efficace del business nel gruppo.

“L’ambizione per UniCredit è stata chiara fin dall’inizio: rafforzare il nostro gruppo e garantire una crescita profittevole e con rischi bilanciati, che generi rendimenti sostenibili e superiori al costo del capitale per i nostri azionisti nel lungo periodo”, ha spiegato il Ceo Andrea Orcel in una lettera inviata ai dipendenti.

“L’annuncio diMps può essere una “parte di questa storia, ma non è né l’unica né la più importante. Innanzitutto, dobbiamo rimanere focalizzati sul potenziale interno di UniCredit e su come sprigionarlo”, ha aggiunto il manager.

Per Orcel le operazioni di fusione e acquisizione “non sono il nostro scopo finale, al massimo un catalizzatore che può accelerare e potenzialmente migliorare il raggiungimento dei nostri obiettivi strategici. Ogni operazione deve essere concepita ed eseguita nell’interesse dei nostri azionisti, per rafforzare il gruppo e creare valore”, ha spiegato poi l’Ad.
Secondo quanto riporta la Stampa, Orcel non avrebbe intenzione di fermarsi qui. Il prossimo passo potrebbe essere l’acquisizione di Banco Bpm, un progetto che sarebbe già pronto nel cassetto ma che, se si concretizzerà, non vedrà la luce prima del 2022 e passerà attraverso un negoziato con cda e soci per arrivare a un’offerta amichevole, riferisce il giornale.