ICF (Aim) – Acquisizione Morel, un ulteriore passo per una crescita sostenibile di lungo periodo

Il closing dell’acquisizione Morel rappresenta un ulteriore passo nel percorso di crescita di ICF, in linea alla strategia del Gruppo di “contenitore” di aziende operanti nel settore degli adesivi e dei tessuti per diversi mercati di sbocco. L’operazione consentirà infatti di ampliare l’offerta prodotti in particolare nella calzatura del lusso, sfruttando sinergie commerciali e di costo e mantenendo l’attenzione sulle tematiche ESG che contraddistinguono i valori della società. Un deal che assume ancora maggiore rilevanza alla luce di un contesto di mercato che mantiene diversi elementi di incertezza, confermando la solidità del Gruppo e la fiducia nelle prospettive di medio-lungo periodo.

Forestali, nata nel 1918, e Morel, nata nel 1926, si uniscono per rafforzare la loro presenza sui mercati internazionali. Due aziende italiane storiche e conosciute in tutto il mondo della calzatura mettono quindi a fattor comune la loro esperienza e know-how.

Lo scorso 1 luglio, ICF, player di riferimento a livello globale nella progettazione, produzione e commercializzazione di adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico, ha finalizzato l’acquisizione del ramo d’azienda di Morel relativo alla progettazione, realizzazione e vendita di componenti tessili, puntali, contrafforti e rinforzi, per il mercato calzaturiero e della pelletteria con particolare riferimento al segmento lusso.

“Si tratta di un’operazione di grande rilevanza strategica e che assume ancora più importanza alla luce dell’attuale momento di incertezza che caratterizza il quadro economico generale” dichiara Guido Cami, Presidente e Amministratore delegato di ICF.

“Investiamo in risorse e personale qualificato rafforzando una realtà italiana, che produce il 100% in Italia, per espanderci sul mercato domestico ed essere ancora più presenti nel mondo esportando un marchio sinonimo di eccellenza Made in Italy”.

Il deal ha riguardato infatti tutta la Morel operativa: marchio, know-how, macchine, impianti, attrezzature e personale sono rientrati nell’accordo, al fine di garantire la continuità delle attività operative senza operare alcun taglio di dipendenti.

Il ramo d’azienda dell’acquisizione nel 2019 ha registrato ricavi per 7 milioni, scesi a circa 5 milioni nel 2020 a causa degli effetti della pandemia, di cui oltre il 50% realizzato all’estero, con una marginalità a doppia cifra, garantendo quindi che non vi sia un effetto diluitivo sulla redditività del Gruppo anche grazie alle sinergie attese.

Il prezzo dell’operazione è stato di circa 3,45 milioni, di cui 2,1 attribuibili all’acquisizione del capitale circolante netto (crediti verso clienti, rimanenze di prodotti finiti e debiti verso fornitori e dipendenti) in essere al 30 giugno 2021, data di chiusura dell’operazione.

Ampliamento dell’offerta e sinergie di costo

L’obiettivo dell’operazione è quello di ampliare la propria offerta e la customer base per rafforzarsi nel settore delle calzature e della pelletteria di lusso, andando a soddisfare tutte le tipologie di clientela (lusso, sportiva, tecnica, atletica ecc.) e sfruttando opportunità di cross selling.

Morel progetta e produce puntali e contrafforti per aziende di tutto il mondo, acquisendo in quasi 100 anni di storia un posizionamento di assoluta rilevanza nel proprio mercato di riferimento con un marchio sinonimo di qualità made in Italy, automazione 4.0 e know-how di standing “artigianale”.

“Puntiamo a sviluppare importanti sinergie commerciali grazie alla complementarità dei prodotti e della customer base, realizzare sinergie industriali e valorizzare le risorse e i prodotti Morel grazie all’approccio manageriale che caratterizza il nostro Gruppo” spiega Cami.

L’operazione risulta infatti coerente con la strategia del Gruppo Industrie Chimiche Forestali, ormai da diverso tempo un “contenitore” di aziende che producono adesivi per diversi settori di riferimento.

Il marchio Morel sarà dunque dedicato in particolare alla calzatura di lusso, aggiungendosi a Forestali (per il mercato della calzatura, della pelletteria e delle applicazioni industriali), ABC (per l’automotive, il packaging alimentare e per la gloss lamination) e Durabond (per il mercato del mobile imbottito e per gli adesivi multi purpose).

Una strategia che garantisce un alto grado di flessibilità e un’elevata diversificazione settoriale, oltre a consentire un elevato grado di specializzazioni in diversi segmenti del mercato grazie a gruppi di persone dedicati.

Non solo. Oltre all’integrazione di offerta per alimentare i clienti del lusso con un portafoglio più ampio di materiali, l’operazione Morel è attesa creare notevoli sinergie operative e risparmi di costo in termini di ricerca e sviluppo e di un maggior efficientamento della struttura.

Lumine, la nuova linea di tessuti biodegradabili

A meno di un mese dal closing, l’operazione Morel ha già dato i primi frutti. ICF ha infatti presentato sul mercato la nuova linea di tessuti impregnati, denominata LUMINE, realizzata con materie prime biodegradabili e lavorate con la tecnologia Wave-Tech.

I nuovi prodotti sfruttano le competenze delle due aziende nel campo dei tessuti, confermando l’attenzione per la sostenibilità e il costante impegno per una riduzione dell’inquinamento tessile nell’ambiente.

“Il lancio di questa nuova linea di tessuti biodegradabili costituisce un’ulteriore prova del nostro costante impegno verso la riduzione dell’impatto ambientale e rappresenta la forte innovazione sostenibile in cui l’azienda crede” conferma il CEO.

L’acquisizione Morel quindi, oltre a creare valore da un punto di vista finanziario, risulta strategicamente allineata alla ricerca di qualità e tutela ambientale insita nei valori aziendali, rappresentando “una tappa importante nel nostro percorso per diventare un Gruppo che guarda a un futuro sempre più green e responsabile”.

Contributo sui risultati 2021

Il contributo dell’acquisizione dovrebbe essere già visibile sui risultati 2021, con le prime incoraggianti consegne iniziate a luglio e con il progressivo smaltimento delle scorte accumulate negli scorsi mesi già a partire da luglio stesso.

“In accordo con la vecchia proprietà, nei mesi antecedenti alla firma del contratto la produzione ha lavorato a pieno ritmo accumulando scorte in vista dello stop di luglio necessario al trasferimento” spiega Cami. “Così facendo siamo riusciti a cominciare da subito a spedire alla clientela con regolarità, senza subire interruzioni nelle consegne”.

“Nei pochi giorni successivi al closing, abbiamo trasferito integralmente il magazzino prodotti finiti e ad oggi anche le macchine e gli impianti sono stati smontati e traslocati in Forestali. A partire da agosto, procederemo all’attività di messa a regime, per essere nuovamente pronti a riavviare la produzione già entro la fine di settembre”.

A livello di redditività, inoltre, la marginalità percentuale è prevista raggiungere la doppia cifra già nel breve periodo, attraverso l’efficientamento della struttura e l’ottenimento di importanti sinergie operative.

Outlook ed M&A

Per quanto riguarda l’outlook dei prossimi mesi, “siamo fiduciosi di poter chiudere il 2021 con ricavi ben ben oltre i 61 milioni dello scorso anno, tornando sui livelli, se non oltre, del 2019 grazie al progressivo recupero del mercato, pur in un contesto ancora caratterizzato da incertezza”.

“Ad oggi non ci sono ancora segnali di grande entusiasmo per i consumi, in uno scenario ancora interessato dall’emergenza pandemica” dichiara l’AD di ICF.  L’aver concluso l’acquisizione Morel all’interno dell’attuale quadro congiunturale dimostra comunque la fiducia dell’azienda nelle prospettive future, oltre a confermare la solidità di finanziaria del Gruppo.

Pur nel difficile contesto che ha caratterizzato l’ultimo anno, la società ha infatti mantenuto intatta la propria capacità di generare cassa, con un rapporto Net Debt/Ebitda a fine 2020 inferiore a 0,5x e previsto in ulteriore miglioramento nel 2021 (in base alle stime di Alantra).

Per quest’anno, Alantra prevede ricavi in crescita su base annua del 17,3% a 71,1 milioni, sostanzialmente in linea ai livelli pre-Covid, e un Ebitda in aumento del 16,9% a 8,3 milioni, mantenendo una marginalità a doppia cifra (11,7%) nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime.

“Mentre a livello di top-line vediamo un recupero dei volumi che garantisce una buona visibilità, a livello di redditività potremmo scontare l’inflazione delle materie prime. Abbiamo operato degli aumenti di prezzi di listino, limitando però il pass through sui clienti anche per una strategia di conservazione di quote di mercato”.

Se l’outlook di breve periodo resta condizionato da alcuni elementi di incertezza, le prospettive di lungo si mantengono comunque positive, anche per la ciclicità che ha sempre caratterizzato i settori in cui opera ICF.

“Il mercato della calzatura nel medio periodo è sempre cresciuto, per l’incremento demografico mondiale e per la crescita della ricchezza delle popolazioni. Pertanto, siamo fiduciosi che l’operazione Morel possa contribuire al successo di Industrie Chimiche Forestali, che si troverà pronta quando il mercato ripartirà”.

E proprio l’attività di M&A potrebbe costituire un ulteriore importante driver per la crescita futura, vedendo il Gruppo tra i protagonisti di un possibile ulteriore consolidamento del settore.

“Stiamo valutando diverse opportunità nel campo degli adesivi, mantenendo quell’ottica di diversificazione settoriale che ci ha consentito anche di limitare gli impatti dell’emergenza Covid senza mai chiudere del tutto la nostra attività”.

“L’obiettivo è quello di creare una scuderia di aziende nel settore degli adesivi con competenze e know-how specifici in diversi mercati, sfruttando sinergie commerciali e industriali con un’ampia offerta che consenta anche di sopperire ad eventuali inefficienze di singoli mercati” conclude Guido Cami.

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