Reno de Medici ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi netti consolidati in aumento del 7,4% a 311,6 milioni.
L’incremento è ascrivibile all’aumento dei volumi venduti e ai primi effetti degli aumenti dei prezzi di vendita. Le tonnellate vendute dal Gruppo nel segmento WLC nel periodo sono aumentate del 4,7% a 563 mila.
In termini di mercati geografici, l’Europa continua a rappresentare il principale mercato, con un’incidenza al 53,9% a 168 milioni, rispetto al 54,6% e ai 158,3 milioni del primo semestre 2020. L’Italia pesa per il 32,9% (102,5 milioni) rispetto al 31,3% (90,9 milioni) al 30 giugno 2020. Le vendite verso il resto del mondo sono pari al 13,2% (41,1 milioni) rispetto al 14,1% del primo semestre 2020 (40,9 milioni).
L’Ebitda ammonta a 17,4 milioni, in calo del 59% rispetto al primo semestre 2020, con un margine del 5,6% (-900 punti base). A pesare l’aumento dei prezzi di approvvigionamento della carta da macero, significativamente superiori rispetto allo stesso periodo del 2020, oltre all’aumento del prezzo di tutte le principali fonti di approvvigionamento energetico del Gruppo (gas naturale, energia elettrica e carbone), trend iniziato sul finire del 2020 e proseguito anche nel primo semestre del 2021.
L’Ebit risulta pari a 2,6 milioni, in riduzione del 90,6% anno su anno, e con un margine dello 0,8%.
L’utile del gruppo, pari a 3,4 milioni, è in diminuzione dell’86,3% rispetto al 30 giugno 2020.
La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2021 è positiva per 9,6 milioni, in miglioramento di 18,5 milioni rispetto all’indebitamento di 8,9 milioni al 31 dicembre 2020, una dinamica che riflette gli effetti positivi derivanti dall’incasso della vendita del terreno sito in Boffalora sopra Ticino (ex cartiera di Magenta) per un importo pari a 8 milioni; dalla cessione della partecipazione detenuta in Reno de Medici La Rochette S.A.S; dalla generazione di cassa del trimestre.