Nonostante i risultati del primo trimestre fiscale superiori alle attese, Toyota ha mantenuto invariato l’outlook per l’intero esercizio, deludendo le attese degli investitori sostenute dalle performance delle altre case automobilistiche sull’onda della ripresa della domanda globale di veicoli.
Nel periodo aprile-giugno, il gruppo giapponese ha registrato un utile operativo di 997,5 miliardi di yen, superando i 759 miliardi stimati dal consensus in scia ai forti volumi di vendita in tutte le aree geografiche, nonostante circa 100.000 unità di output persi anche a causa della carenza di chip e degli effetti del Covid.
Lo shortage di semiconduttori ha inficiato la capacità di alcuni carmaker di approfittare della forte domanda di auto. Toyota, invece, non ha subito particolari impatti negativi, grazie alla sua esperienza a livello di supply chain e allo stock di componenti.
Ciononostante, per l’intero anno fiscale la società ha tenuto invariate le stime, inferiori alle previsioni degli analisti. Le vendite nette sono attese a 30 miliardi di yen (31,04 miliardi il consensus), l’utile operativo a 2,5 miliardi (2,95 miliardi il consensus) e l’utile netto a 2,3 miliardi (2,67 miliardi il consensus).
Toyota ha dichiarato di non aver migliorato le stime a causa del persistente shortage di chip e dei problemi legati alla diffusione del Covid, aggiungendo che è ancora difficile fornire una previsione su quando la carenza di semiconduttori migliorerà.