Questa sera il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, interverrà in Parlamento per illustrare le ragioni che hanno portato ad avviare una trattativa con UniCredit nell’ottica della privatizzazione di Mps, di cui il Tesoro è il primo azionista con il 64,2% del capitale.
Secondo quanto riportano La Repubblica, La Stampa e Il Messaggero, il Governo punta a riprivatizzare la banca entro fine anno e non intende quindi chiedere alla Commissione UE una proroga (di 12-18 mesi) dei tempi previsti. Attualmente la scadenza è fissata a fine 2021 in base agli accordi presi nel 2017.
Nelle prossimi settimane si rincorreranno i rumor, già iniziati, sul potenziale perimetro che potrebbe essere rilevato da UniCredit, con la due diligence che proseguirà fino a metà settembre.
Secondo quanto riporta Radiocor, Franco illustrerà l’architettura portante dell’operazione e fornirà rassicurazioni su come l’esecutivo e il MEF intendono affrontate i temi dell’occupazione e della salvaguardia del patrimonio storico della banca toscana, oltre che fornire un chiarimento sugli impegni presi con le autorità europee.
Secondo quanto si apprende da La Stampa, il MEF ritiene che UniCredit rappresenti l’unica opzione concreta per un’aggregazione dell’istituto senese. Un rinvio potrebbe essere eventualmente considerato se ci fosse un’alterativa alla fusione con la banca guidata da Andrea Orcel, attualmente non presente.
Un’eventuale proroga della scadenza potrebbe dover richiedere ancora più risorse, senza avere di fronte una reale prospettiva.
Le indiscrezioni circa i potenziali 6-7.000 esuberi, di smantellare la sede di Siena e di perdere un brand antico come quello di Mps agita vari esponenti della politica.
Per questo il Ministro dovrebbe fornire rassicurazioni sul fatto che il Governo si impegnerà affinché sia minimizzato l’impatto sull’occupazione, potenziando anche il Fondo esuberi. In merito al marchio, il Tesoro è convinto che sia anche di interesse di UniCredit mantenerlo, oltre che a favore del territorio, implementando inoltre anche una serie di misure a sostegno dell’economia toscana.
Sul fronte occupazionale La Fabi, principale sindacato dei lavoratori bancari, ha rassicurato rispetto ai tagli attesi a Mps, necessari per spianare la strada a una vendita della banca ad UniCredit,sottolineando che gli esuberi saranno tutti su base volontaria.
“Noi abbiamo un ammortizzatore sociale, il Fondo esuberi, che consente di prepensionare il personale degli istituti di credito con un anticipo fino a 7 anni: con questo sistema abbiamo prepensionato, su base volontaria, 70.000 lavoratrici e lavoratori, appunto senza licenziamenti”, ha spiegato in un’intervista il segretario generali Lando Maria Sileoni.
Intorno alle 11:15 a Piazza Affari il titolo UniCredit cede lo 0,6% a 9,82 euro, mentre le azioni Mps guadagnano lo 0,9% a 1,13 euro. L’indice di settore cede lo 0,1 per cento.