Banco Bpm – Risultato lordo di gestione in forte crescita (+45,5%) a 564,2 mln nel 2Q 2021

Banco Bpm ha archiviato il secondo trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 1.195,9 milioni (+19,4% a/a), grazie all’apporto positivo di tutte le componenti. L’utile netto si è fissato a 261,2 milioni (perdita netta di 46,4 milioni nel secondo trimestre 2020).

Nel secondo trimestre 2021, nonostante il difficile quadro macroeconomico tuttora impattato dalla crisi sanitaria Covid-19, lo sforzo commerciale ed organizzativo di Banco Bpm ha consentito di registrare una forte ripresa dei risultati operativi.

In particolare, i proventi operativi core hanno fatto registrare un’eccellente performance, consentendo il raggiungimento di un ottimo risultato della gestione operativa e con relativi impatti sull’utile netto.

Il margine di intermediazione si è fissato a 1.195,9 milioni (+19,4% a/a), grazie al contributo positivo di tutte le componenti.

Il margine di interesse è salito a 522,4 milioni (+8,9%), anche per effetto del maggiore contributo relativo ai finanziamenti TLTRO III.

Le commissioni nette sono cresciute a 478,7 milioni (+27,2%), principalmente per effetto del contributo delle commissioni su servizi di gestione, intermediazione e consulenza.

Il risultato netto finanziario è aumentato a 116,5 milioni (+40,9%), principalmente derivante dalla valutazione al fair value di alcune posizioni in titoli di capitale.

Gli altri ricavi sono saliti a 78,3 milioni (+24,5%), nel cui ambito l’apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato e al risultato relativo ad Anima Holding.

Buono il controllo dei costi, saliti leggermente a 631,6 milioni (+2,9%). Nel dettaglio, le spese per il personale sono salite di poco a 417,1 milioni (+4,8%), mentre le altre spese operative sono calate a 214,5 milioni (-0,6%).

Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 564,2 milioni (+45,5%).

Dopo rettifiche nette su crediti leggermente diminuite a 255,5 milioni (-2,8%), il risultato netto di gestione si è fissato a 308,7 milioni (+147,5%).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 261,2 milioni (perdita netta di 46,4 milioni nel secondo trimestre 2020), dopo avere scontato, tra le altre cose, oneri di sistema per 19,3 milioni, l’impatto positivo di 79,2 milioni conseguente all’esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili strumentali del gruppo, l’impatto negativo di 5,1 milioni legato alla variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal gruppo ( milioni) e l’impatto della Purchase Price Allocation (-9,7 milioni).

Al netto delle componenti non ricorrenti, l’utile netto è ammontato a 231,2 milioni.