Nei primi sei mesi del 2021, Datalogic ha realizzato ricavi per 292 milioni, in crescita del 26,7% (+31,2% a cambi costanti) rispetto al primo semestre 2020. La crescita organica (al netto dell’effetto cambio e dell’acquisizione del Gruppo MD) è stata pari al 26,3%.
L’Ebitda adjusted è più che raddoppiato a 46,8 milioni (+155%) con una marginalità al 16% (8% nel 1H20), in miglioramento per il quarto trimestre consecutivo e ritornata sui livelli pre Covid‐19 grazie alla ripresa dei volumi, che hanno consentito di assorbire in parte le pressioni sui prezzi e le tensioni inflazionistiche indotte dallo shortage sui materiali.
L’Ebit è passato da 0,3 milioni nei primi sei mesi del 2020 a 28,2 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 9,7%.
a gestione finanziaria netta, negativa per 0,4 milioni, registra un miglioramento di 4,8 milioni rispetto al primo semestre dell’anno scorso, dove subiva gli effetti negativi delle differenze cambio e dell’andamento dei mercati finanziari che penalizzava i fair value degli investimenti di liquidità.
L’utile netto del periodo risulta pari a 23,5 milioni, mentre nel primo semestre 2020 il Gruppo registrava un pareggio.
L’indebitamento finanziario netto è pari a 18,2 milioni, con una variazione nel periodo pari a 26,4 milioni determinata per 35,0 milioni dalla cassa assorbita dall’acquisizione MD, al netto della quale, sarebbe stata positiva per 16,8 milioni, rispetto a 8,2 milioni del 31 dicembre 2020.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Datalogic ritiene che il tasso di crescita della presa ordini in tutte le geografie e un backlog eccezionalmente superiore rispetto allo stesso periodo del 2020 consentano di formulare attese molto positive per il proseguo dell’anno.
Assumendo che la crisi pandemica, la carenza di forniture e la conseguente inflazione non subiscano ulteriori inasprimenti, il Gruppo conferma per l’anno in corso l’obiettivo di crescita del fatturato tra il 16% e il 20% con un miglioramento dell’Ebitda margin tra 2 e 3 punti percentuali rispetto al 2020.