Le masse amministrate da Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, società del gruppo Intesa Sanpaolo, al 30 giugno 2021, risultano pari a 326,9 miliardi (+8% rispetto al 31
dicembre 2020), raggiungendo il livello più elevato registrato nella storia del gruppo.
L’analisi per aggregati evidenzia come la componente di risparmio gestito sia risultata pari a 211 miliardi (196,9 miliardi a fine 2020, +7%), pari al 65% delle masse amministrate.
Nei primi sei mesi del 2021 l’attività delle reti distributive ha registrato un’eccellente performance commerciale, realizzando una raccolta netta di oltre 8,5 miliardi (+36% a/a).
L’analisi delle componenti mostra come la raccolta netta di risparmio gestito, pari a 5,7 miliardi, è risultata in forte crescita (+3,9 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (1,8 miliardi), anche grazie all’attività dei private banker del gruppo che hanno orientato i flussi di risparmio della clientela verso prodotti a più elevato contenuto consulenziale.
La raccolta netta di risparmio amministrato è ammontata pari a 2,8 miliardi (4,5 miliardi nel primo semestre 2020).
Al 30 giugno 2021 la struttura distributiva del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si avvaleva di 6.630 private banker, con un portafoglio medio pro-capite pari a oltre 49 milioni.
L’analisi dei principali aggregati del conto economico ha evidenziato che nei primi sei mesi del 2021 le commissioni nette sono risultate pari a 1.040 milioni (+10% a/a). Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (oltre 93%) del margine commissionale, sono risultate pari a 970 milioni evidenziando una robusta crescita (+13%) rispetto ai primi sei mesi del 2020, sostanzialmente in linea con la crescita percentuale registrata dalle masse medie di risparmio gestito.
Anche nel primo semestre del 2021 il contributo riveniente da commissioni di performance è stato del tutto immateriale (2 milioni).
Il margine di interesse, pari a 106 milioni, ha evidenziato una flessione di 23 milioni rispetto al primo semestre dello scorso anno, principalmente legata alla minore redditività degli impieghi derivante dal calo dei rendimenti di mercato.
I costi operativi netti, pari a 392 milioni, sono rimasti sostanzialmente in linea (+1%) con quelli sostenuti nello stesso periodo del 2020. L’analisi di dettaglio evidenzia che le spese per il personale (223 milioni) sono risultate invariate, mentre le altre spese amministrative (133 milioni) hanno registrato un marginale incremento (+1 milione) legato a maggiori servizi resi da terzi.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (36 milioni) sono risultate in aumento di 2 milioni principalmente per maggiori ammortamenti di software.
Il cost/income ratio è sceso al 33%, in miglioramento di due punti percentuali rispetto quello registrato nei primi sei mesi dello scorso esercizio.
Il risultato della gestione operativa si è attestato a 800 milioni (+13%), mostrando un solido miglioramento rispetto al primo semestre del 2020.
L’utile netto consolidato è risultato pari a 646 milioni (+54%), evidenziando una forte crescita (+227 milioni) rispetto ai primi sei mesi del 2020. Tale incremento include, per 164 milioni, la plusvalenza netta realizzata con la cessione del ramo banca depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank (Luxembourg).
Al netto di tale componente non ricorrente l’utile netto si sarebbe attestato a 482 milioni, in crescita del 15% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, risultando comunque il miglior risultato semestrale di sempre.
I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si
posizionano molto al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa.
In particolare, al 30 giugno 2021 il Common Equity Tier1 ratio è risultato pari a 16,9% e il Total Capital ratio pari a 17,1 per cento.
Tommaso Corcos, Ad e Dg di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, ha commentato: “I risultati del primo semestre 2021 ci collocano tra i principali player europei del private banking per patrimonio totale amministrato e per risultati di gestione, con
un nuovo massimo storico raggiunto in un contesto complesso, grazie alla forza delle nostre reti e all’impegno di tutte le nostre persone.
Il grande lavoro svolto dalla Divisione Private Banking ci rende orgogliosi per l’eccellente
performance commerciale, per il lavoro di squadra e per la capacità dei nostri private banker di affiancare con costanza i clienti, sostenendoli nelle scelte d’investimento, attraverso prodotti e servizi a più elevato contenuto consulenziale.
La solidità patrimoniale, che si conferma ampiamente al di sopra dei requisiti normativi richiesti, la rinnovata presenza internazionale, con l’acquisizione di Reyl, e il completamento dell’integrazione di Ubi Top Private e IW Bank sono elementi che rafforzano ulteriormente il nostro posizionamento nel mercato private.
Fra i nostri obiettivi strategici occupano sempre maggior spazio la condivisione di valori, la
formazione delle risorse e l’attenzione alla sostenibilità, tutti elementi in grado di consolidare il nostro modello di servizio vicino alle esigenze di una clientela sempre più sensibile alle ricadute sociali del nostro business”.