Banco Bpm ha chiuso il primo semestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 2.323,5 milioni (+18,8% a/a), grazie all’apporto positivo di tutte le componenti. L’utile netto si è fissato a 361,3 milioni (105,2 milioni nel primo semestre 2020), beneficiando dell’ottima performance operativa.
Nel corso del primo semestre 2021, nonostante il difficile quadro macroeconomico tuttora impattato dalla crisi sanitaria da Covid-19, lo sforzo commerciale ed organizzativo del gruppo Banco Bpm ha consentito di registrare una forte ripresa dei risultati operativi.
In particolare, i proventi operativi hanno fatto registrare un’eccellente performance, risultando pari a 2.324 milioni (+18,8% a/a). Tale dato rappresenta un risultato estremamente positivo, riportando il livello dei proventi operativi a quello del periodo precedente alla crisi innescata dalla pandemia.
La performance dei proventi operativi ha consentito il raggiungimento di un risultato della gestione operativa di 1.048 milioni (+48,2%).
Il risultato ante imposte è salito a 526 milioni (+150,7%). A livello adjusted tale risultato è salito a 644 milioni (+196,7%).
In virtù delle dinamiche sopra riportate, il risultato netto del semestre si è attestato a 361,3 milioni, rispetto a 105,2 milioni del precedente esercizio. Escludendo le componenti non ricorrenti rappresentate sostanzialmente dalle maggiori rettifiche legate all’incremento dei target di cessione di crediti deteriorati e all’impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili strumentali, l’utile netto è ammontato a 382 milioni (+197,5%).
Il margine di intermediazione è cresciuto a 2.323,5 milioni (+18,8% a/a), grazie al contributo positivo di tutte le componenti.
Il margine di interesse è salito a 1.019,2 milioni (+6,9%), per effetto del maggiore contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione del raggiungimento degli obiettivi di net lending, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari a -0,5%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento.
Le commissioni nette sono aumentate a 950,1 milioni (+16,3%), dinamica attribuibile al contributo sia dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (+24,8%), sia del comparto dei servizi di banca commerciale (+8,7%).
Il risultato netto finanziario è cresciuto a 216,3 milioni (+159,1%). In particolare, nel semestre hanno assunto rilevanza gli eccellenti risultati rivenienti dalle plusvalenze da cessione di titoli per 90,9 milioni, dall’attività di negoziazione per 65,6 milioni e dal risultato complessivo relativo alla valutazione delle attività e passività al fair value per 49,5 milioni.
Gli altri ricavi sono saliti a 138 milioni (+35,4%), includendo l’apporto della collegata Anima Holding (pari a 34,5 milioni), valutata a patrimonio netto a decorrere dal secondo trimestre 2020. Il contributo principale è stato fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota
partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 50,8 milioni (47,6 milioni nel primo semestre 2020).
Buono il controllo dei costi, aumentati leggermente a 1.275,5 milioni (+2,1%). Nel dettaglio, le spese per il personale sono salite di poco a 844 milioni (+3,3%; il primo semestre 2020 aveva beneficiato del risparmio rilevato rispetto a quanto accantonato nel precedente esercizio per il sistema incentivante), mentre le altre spese operative sono rimaste sostanzialmente stabili a 431,5 milioni.
Alla data del 30 giugno 2021 il numero totale dei dipendenti è pari a 20.551 risorse (in calo rispetto alle 21.663 risorse in organico a fine 2020 per effetto dell’uscita avvenuta in data 30 giugno 2021 di circa 1.000 risorse nell’ambito del programma che prevede l’utilizzo del Fondo di Solidarietà del settore. Tale riduzione del personale comporterà un risparmio di costo a partire dal secondo semestre 2021).
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 1.048 milioni (+48,2%).
Le rettifiche nette su crediti sono leggermente scese a 472,6 milioni (-0,8%). Tali rettifiche comprendono anche l’onere straordinario derivante dalla cessione di crediti perfezionata nell’ambito del progetto “Rockets” come conseguenza del cambio della strategia dei crediti deteriorati decisa nel semestre, stimato pari a 94 milioni.
Al 30 giugno 2021 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 86 pb, che scende a 52 pb escludendo le componenti “non core”.
Il risultato netto di gestione si è quindi fissato a 575,4 milioni (+149,2%).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 361,3 milioni (105,2 milioni nel primo semestre 2020), dopo avere scontato, tra le altre cose, oneri di sistema per 78,6 milioni, l’impatto positivo del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili (+79,2 milioni), l’impatto negativo legato alla variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal gruppo (-11,9 milioni) e l’impatto della Purchase Price Allocation (-20 milioni).
Al netto delle componenti non ricorrenti, l’utile netto è ammontato a 382 milioni (+197,5%).
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2021 gli impieghi salgono a 163,9 miliardi (+1,4% rispetto al 31 dicembre 2020), al cui interno i crediti netti verso la clientela ammontano a 109,4 miliardi (invariati rispetto a fine 2020).
Le esposizioni nette deteriorate sono pari a 3,7 miliardi (-13,4% rispetto al 31 dicembre 2020 per effetto delle cessioni effettuate nel semestre, grado di copertura al 47,4%), al cui interno le sofferenze nette ammontano a 0,9 miliardi (coverage ratio al 55,4%) e le inadempienze probabili nette a 2,7 miliardi (grado di copertura al 44,6%).
La raccolta diretta ammonta a 122,6 miliardi (+2% rispetto a fine 2020). Nel periodo si registra una crescita di 4,5 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+4,6% rispetto al 31 dicembre 2020). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 30 giugno è pari a 13,3 miliardi (-1,5 miliardi rispetto a fine 2020), per effetto di maggiori rimborsi di titoli giunti a scadenza rispetto alle nuove emissioni del periodo
La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a 96,5 miliardi (+5,3% rispetto al 31 dicembre 2020).
La componente della raccolta gestita ammonta a 62,9 miliardi (+5,6% rispetto a fine 2020), grazie al contributo dei fondi e Sicav e delle gestioni patrimoniali, mentre rimane stabile la raccolta riferita al comparto bancassurance. La raccolta amministrata si attesta a 33,5 miliardi (+4,9% rispetto al 31 dicembre 2020).
Dal lato della solidità patrimoniale, al 30 giugno 2021 il CET1 fully phased è pari al 12,9% (13,3% a fine 2020), mentre il CET1 phased in si attesta al 14,1% (14,6% al 31 dicembre 2020).
Con riferimento all’andamento operativo del Gruppo nel prosieguo dell’esercizio, il contesto esterno continuerà inevitabilmente a costituire un fattore di condizionamento rilevante.
Allo stato, le “core revenues”, rappresentate da margine di interesse e commissioni nette, sono attese ridursi leggermente rispetto a quelle del primo semestre, riflettendo elementi di stagionalità tipici della seconda parte dell’anno.
Sul fronte della dinamica degli oneri operativi proseguiranno le azioni volte ad un loro contenimento, con l’obiettivo di mitigare gli impatti negativi derivanti sia dall’incerta ripetibilità di taluni recuperi e riduzioni di costo che hanno caratterizzato lo scorso esercizio, soprattutto relativi alle spese per il personale, che dagli aumenti connessi all’applicazione del contratto nazionale di categoria e dalla crescita degli investimenti nell’IT.
Relativamente al costo del credito, si prevede una sostanziale conferma del livello attuale.
Salvo nuovi significativi peggioramenti di scenario, che considerate l’eccezionalità e l’incertezza del contesto non possono essere esclusi, il gruppo si attende di generare un utile netto per azione di circa 35 centesimi che, considerata anche la robusta posizione patrimoniale, dovrebbe consentire la remunerazione degli azionisti, con un pay-out ratio del 40% circa.
Per quanto concerne l’evoluzione dell’operatività a medio-lungo termine, il gruppo procederà alla presentazione di un nuovo piano strategico entro la data di approvazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2021.