Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1,9% e al di sopra dell’analogo indice europeo (+1,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1%).
Sui mercati l’attenzione rimane sul possibile avvio del tapering da parte della Fed, anche se la banca centrale americana ha precisato che la crescita economica non è ancora abbastanza solida per pensare di stabilirne i tempi.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta da un lato sui dati in netto miglioramento relativi all’andamento dei contagi e sull’allentamento delle misure restrittive, e dall’altro sulla prosecuzione della campagna vaccinale, ormai entrata nel vivo. Tuttavia, la preoccupazione torna a salire a causa del diffondersi della cosiddetta variante Delta, che potrebbe rallentare il ritmo della crescita economica.
In Italia il focus è sul Recovery Plan da oltre 200 miliardi elaborato dal Governo e approvato alla Commissione Europea.
In questo scenario, con lo spread rimasto sotto i 105 pb, sul comparto bancario sono proseguiti gli acquisti, sostenuti anche dalle recenti solide trimestrali e dalle attese di M&A.
Sul Ftse Mib bene Intesa Sanpaolo (+1,7%), tra le banche più solide e profittevoli in Italia e in Europa, UniCredit (+2,4%), che prosegue la due diligence sugli asset di Mps. In luce Bper (+2,9%) e Banco Bpm (+3,8%), al centro delle attenzioni del mercato in ottica M&A.
Sul Mid Cap tiene Mps (+0,2%), mentre proseguono i rumor sul potenziale perimetro di acquisizione da parte di UniCredit e con l’agenzia Dbrs che ha rivisto il rating del debito subordinato. In luce Popolare di Sondrio (+2,2%), che prosegue l’iter per la trasformazione in Spa.
Sullo Small Cap continua il saliscendi di Carige (+0,5%), in attesa di novità sulla cessione della quota di controllo. Ok Banca Finnat (+1,1%).